Un bilancio di oltre settanta milioni e nessun indebitamento da mutui. È la situazione finanziaria dell’Università di Cagliari per l’anno 2013, approvata dal Consiglio di amministrazione.
Si tratta di un esito rassicurante nell’eventualità di possibili tagli da Roma: “Il risultato economico positivo – dichiara l’ateneo – verrà accantonato a riserva per fronteggiare in via prudenziale i possibili tagli Miur, dopo aver confermato gli impegni a sostegno del diritto allo studio per gli studenti idonei e non beneficiari Ersu e fronteggiato le esigenze per migliorare la produttività e la qualità dei servizi”.
Dal documento contabile risulta che l’ateneo è stato in grado di rispettare gli equilibri economici e finanziari richiesti dal legislatore per il recupero del turn over e il miglioramento dei corsi di laurea. L’indicatore di sostenibilità economica e finanziaria dell’ateneo cagliaritano è positivo e in miglioramento dagli ultimi tre anni.
Il bilancio stabilisce che l’Università ha effettuato accantonamenti per fondi rischi e spese future per 63 milioni, e accantonamenti per progetti in corso di realizzazione per 62 milioni, mentre la totalità delle immobilizzazioni materiali e immateriali supera i 76 milioni.
Questa mattina il Cda ha inoltre approvato la seconda tranche della programmazione dei concorsi per i docenti. Delle 157 procedure concorsuali pianificate dall’ateneo, 65 risultano già espletate positivamente. Oggi c’è stato il via libera per altre 56 procedure e, a inizio 2014, toccherà alle restanti 36. Intanto sono in via di completamento 20 concorsi per il personali tecnico-amministrativo. A questi posti si aggiungerà la nuova programmazione 2014/2015 con le assegnazioni Miur di fine anno.
“La redazione del bilancio con il nuovo metodo – ha commentato il rettore Giovanni Melis – ha comportato un impegno complesso e gravoso per l’intera amministrazione. I positivi risultati ottenuti in termini di equilibri economico-finanziari sono alla base della possibilità di attivazione delle nuove procedure concorsuali, che ci consentono di riconoscere il merito dei ricercatori che hanno conseguito l’abilitazione nazionale di rafforzare gli organici per la didattica e dare nuova linfa alla ricerca”.