Tagli nella lecceta del Marganai, esposto di Italia Nostra alla magistratura

“È autorizzato il taglio degli alberi nella foresta del Marganai? Che accade in questi ultimi anni nella foresta demaniale di Monte Linas – Marganai? È in atto una deforestazione selvaggia che potrebbe causare dilavamento e perdita del suolo con conseguente dissesto idrogeologico e futura desertificazione, o si tratta più semplicemente di una normale attività di governo a ceduo del bosco che oltre a rinnovarlo permette a una coop agricola di produrre pellet a km zero e di dare lavoro a un gruppo di disoccupati di Domusnovas?”. Se lo chiedono in una nota i rappresentanti regionali di Italia Nostra, a partire dal presidente Graziano Bullegas.

“Il taglio degli alberi in una superficie di oltre 500 ettari di foresta – prosegue la nota – potrebbe avere conseguenze negative dal punto visto ambientale, con la possibile scomparsa di alcune specie animali oggi presenti all’interno dell’area naturalistica, compromettere l’esistenza stessa del bosco in quell’area o si tratta invece di un normale intervento di attività forestale per consentire l’evoluzione del bosco allontanando nel contempo il pericolo degli incendi? Su questi temi si è aperto in Sardegna un acceso dibattito pubblico tra tecnici ed esperti in materia forestale coinvolgendo opinionisti e organi di stampa nazionale e locale”. Se l’Ente foreste, titolare del progetto, difende strenuamente il piano dei tagli, i tecnici del team incaricato di aggiornare il Piano di gestione dell’area Monte Linas – Marganai, hanno definito gli effetti della prima stagione di ceduazione (circa 35 ettari) “nefasti”. Timori sono stati espressi anche dall’Accademia nazionale di scienze forestali di Firenze (che ha messo in guardia sul rischio desertificazione). Pochi giorni fa il consigliere regionale socialista Mondo Perra ha presentato un’interrogazione al Presidente Francesco Pigliaru e all’assessore all’Ambiente Donatella Spano.

“L’area di cui si parla e nella quale è in atto l’attività di taglio degli alberi a fini produttivi – scrivono i rappresentanti di Italia Nostra – rappresenta un tesoro ambientale e paesaggistico unico, uno degli ultimi esempi di foresta mediterranea ancora integra e sopravvissuta ai tanti interventi errati che si sono succeduti negli ultimi secoli. È un Sito di Interesse Comunitario (“Monte Linas -Marganai” SIC ITB041111) in quanto area di grande interesse botanico. La foresta è classificate area di interesse paesaggistico, per la sua elevata valenza ambientale e paesistica. Anche il Piano Paesaggistico Regionale ha incluso il Marganai tra le Aree paesaggisticamente rilevanti. Si tratta di un sito fortemente vulnerabile, la stessa scheda del SIC ITB041111 elenca tra le criticità dell’area, oltre ai ripetuti incendi, la gestione irrazionale del bosco, gli impianti di rimboschimento non idonei, l’eliminazione della copertura arbustiva ed arborea per finalità non sostenibili, mentre il vigente Piano di Gestione del Sito di Interesse Comunitario prevede tra le altre cose la “Tutela e incremento del patrimonio a Quercus ilex e a Quercus suber e altre specie”. Italia Nostra Sardegna ha seguito con interesse e preoccupazione la querelle sorta tra i tecnici legittimamente incaricati di elaborare l’aggiornamento del piano di gestione del SIC ITB041111 e alcuni amministratori locali che contestano la loro attività di studio. Probabilmente perché le conclusioni di tale studio (attualmente in fase di recepimento dalle competenti autorità) sono in palese contrasto con gli interventi di deforestazione attualmente in atto nel compendio naturalistico”.

“Per tutti questi motivi – conclude la nota – l’Associazione ha presentato un esposto alla magistratura e una richiesta di informazioni agli enti interessati (Ministero dell’Ambiente, Comunità Europea, Ass.to reg.le dell’Ambiente e Direzione reg.le Beni Culturali) per chiedere che si faccia luce su quanto sta avvenendo nel bosco del Sulcis – Iglesiente e per capire se l’intervento è stato autorizzato in base alle vigenti norme in materia di aree boschive e di aree naturali protette e quelle sulla Valutazione di Impatto Ambientale, e se è stata attivata la Valutazione di Incidenza del progetto sull’ecosistema, anche in considerazione della vastità e della criticità dell’area interessata e della natura fortemente impattante dell’intervento. Si è chiesto di sapere se l’intervento è compatibile con le tutele paesaggistiche previste dal vigente PPR ed se è stato rilasciato regolare Nulla Osta Paesaggistico ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.. si è chiesto inoltre se l’intervento in atto rispetta le indicazioni del Piano di gestione del SIC ITB041111 approvato con Decreto Regionale N° 61 del 30/07/2008″.

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