Si conoscono nei dettagli, divisi per Comune, i presunti appalti truccati finiti sotto la lente della Procura di Oristano che con Sindacopoli ha indagato oltre 60 persone. E sarebbe solo un primo filone. L’inchiesta è quella de “La Squadra”, a indicare “il sodalizio criminale” di cui viene considerato capo Salvatore Paolo Pinna, l’ingegnere desulese fondatore e amministratore della Essepi Engineering srl, società con tre sedi, a Nuoro, Iglesias e Cagliari. Pinna è indagato per tutti i 44 appalti sospetti.
I bandi considerati pilotati sono lo specchio di quello schema spiegato dal procuratore capo, Andrea Padalino Morichini, e dal sostituto Armando Mammone. Ovvero, “pacchetti chiavi in mano, progetti copia e incolla che venivano riproposti identici alle singole amministrazioni comunali“. Per esempio, tornano più di una volta la sistemazione delle strade rurali e la messa in sicurezza degli impianti sportivi. Ma anche generiche opere “in aree perimetrate dal Pia (Piano di assetto idrogeologico)”. Tanto che gli inquirenti hanno parlato “di interventi inutili nella gran parte dei casi”.
I primi cinque appalti scritti nell’ordinanza del gip Annie Cécile Pinello riguardano il Comune di Villasalto, in Provincia di Cagliari. Altrettanti sono su Artizo, dove nel novembre 2013 è partita l’inchiesta in seguito alla presentazione di un esposto anonimo sulla gestione di un bando. Ancora: a Gadoni, altro Comune del Nuorese, vengono considerate sospette 6 gare. A Belvì se ne contano 4, a Ortueri 3. Una a testa per Ollolai e Teti. Si aggiungano i tre appalti di Tonara più quello del Gal Barbagia, Gennargentu Mandrolisai (cioè interventi in più Comuni, di fatto 3 bandi in uno). E al Gal è vicepresidente il primo cittadino di Belvì, Rinaldo Arangino, uno dei 10 arrestati.
Nel Sulcis ci sono intanto i 10 bandi di San Giovanni Suergiu, mentre uno è su Calasetta. C’è infine il Consorzio di bonifica del Cixerri, sede a Iglesias, altra “stazione appaltante” che, secondo gli inquirenti, con due diverse gare si sarebbe prestata ad assecondare i diktat della presunta associazione per delinquere. È indagato il presidente-consigliere regionale Gian Luigi Rubiu (Udc-Ndc).
Nel dettaglio di Villasalto, la saldatura tra il Comune e il “sodalizio criminale” avrebbe riguardato la “manutenzione straordinaria della viabilità rurale”, la “ricostituzione del potenziale forestale”, la “progettazione della rete fognaria”, la “messa in sicurezza del centro abitato” e “la mitigazione del rischio frane nelle aree perimetrali del Pai”. Ma nel piccolo centro del Sarrabus l’indagine è aperta pure su un contributo che il “boss” Pinna avrebbe dato al Comune per la Festa dell’emigrato 2014. Obiettivo: “Assicurarsi trattamenti preferenziali” nell’assegnazione degli incarichi professionali, è scritto nell’ordinanza del gip.
A Villasalto è stato arrestato il vicesindaco Francesco Cotza, 54 anni, mentre il primo cittadino Leonardo Usai, di 58, è ai domiciliari. La stessa misura cautelare è stata presa per Davide Atzeni, 35enne, cagliaritano, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale.
Questi in cinque bandi di Aritzo: “Incarico per la stima della Casa Mura e il frazionamento di aree in località Gidilau”. Ancora: “Messa in sicurezza del centro abitato”, “Costruzione e messa a norma di edifici per la scuola dell’infanzia”, “Sistemazione della palestra e realizzazione di un aula scientifico-linguistica nella scuola media comunale”, “Messa a norma degli impianti sportivi comunali”, “Studio per la compatibilità geologica, geotecnica e idraulica di un’area ubicata in località Cossatzu”.
Ad Aritzo è finita ai domiciliari Sabrina Vacca, 43 anni, cagliaritana di nascita, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale.
Su Gadoni la presunta associazione per delinquere avrebbe fatto pressioni al Comune “per gli interventi delle strade rurali”, ma anche nel bando sul “completamento degli impianti sportivi” e la “riqualificazione turistico ambientale del parco urbano”. Ancora: “Rinnovo dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue del depuratore comunale”, più lo “studio di compatibilità per l’attuazione del Pai” e la “Sistemazione del canale di Guardia e altri interventi di mitigazione contro il rischio frane”.
A Gadoni è stata arrestata Simona Vacca, 39 anni, nata a Sorgono e responsabile dell’Ufficio tecnico comunale.
A Belvì il primo appalto sospetto è diviso in tre diversi interventi: “Manutenzione straordinaria della viabilità urbana”, “Manutenzione ordinaria e straordinaria della scuola primaria”, “Completamento della palestra e realizzazione di aule speciali” nello stesso edificio. Ci sono inoltre “opere in aree a rischio idrogeologico” e in quelle “perimetrate dal Pai”.
Oltre al sindaco Arangino, a Belvì è stato arrestato Gian Paolo Porcu, il direttore tecnico di Pinna, terza figura chiave dell’inchiesta, stando ancora alla ricostruzione della Procura.
Il bando sospetto di Teti è relativo alla “sistemazione e messa a norma dell’impianto sportivo multidisciplinare”, mentre a Ollolai la delibera riguarda i fondi 2007-2013 del Prs (Programma di sviluppo rurale) per “ristrutturazione e recupero architettonico di beni di natura pubblica”. A Teti e a Ollalai non ci sono stati arresti.
A Ortueri, sempre nel Nuorese, ecco il “rifacimento della pavimentazione e dei sottoservizi nel centro storico”, la progettazione del “centro di aggregazione sociale”, la “sistemazione di alcune strade esterne e copertura del mercato”. In questo Comune sono finiti in carcere Pietro Crobu, 50 anni, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, mentre per il primo cittadino Salvatore Casula, 65 anni, sono scattati i domiciliari. A Ortueri c’è stato l’incredibile processo interno a Laura Carta, la responsabile dell’Ufficio tecnico che si è ribellata “alla condotta delittuosa del sodalizio criminale”, è scritto nell’ordinanza del gip.
Su Tonara torna ancora una volta “l’adeguamento e la messa a norma degli impianti sportivi comunali”, ma anche un altro progetto cosiddetto “copia e incolla” e relativo alla “mitigazione del rischio frana in aree delimitate dal Pai”. E poi: “Riqualificazione e recupero del tessuto insediativo urbano”. A Tonara è stato arrestato il sindaco Pierpaolo Sau, 53 anni.
A San Giovanni Suergiu gli appalti considerati pilotati dalla Procura sono: “Interventi finalizzati al recupero della centrale termoelettrica di Santa Caterina”; “Adeguamento della strada provinciale 77”; “Adeguamento e messa in sicurezza della scuola primaria”; “Completamento di recupero dell’approdo a Punt’e Trettu”; “Predisposizione di Pul (Piano di utilizzo dei litorali) e Piano commerciale”; “Realizzazione di due itinerari escursionistici all’interno del Parco geominerario”; “Progettazione e messa in sicurezza degli impianti sportivi”; “Lavori di efficientamento energetico nell’impianto di illuminazione pubblica”; “Redazione di studi di compatibilità idraulica, geologica e geotecnica”. A San Giovanni Suergiu sono stati arrestati il sindaco Federico Palmas, 41 anni, e il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, Beniamino Pilia, di 54.
A Calasetta gli inquirenti si sono concentrati su una gara bandita nella zona portuale per “Infrastrutturazione e realizzazione di pontili per attracco di piccole imbarcazioni”. Ai domiciliari c’è Giampaolo Fois, 55 anni, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale.
E sempre ai domiciliari sono finiti i liberi professionisti di Cagliari Andrea Murgia, 46 anni, e Anna Paola Saba, di 41. Ancora: il nuorese di 46 anni, Gianmaria Pintori, e i desulesi Nannino Fadda, di 53, e Salvatore Ignazio Borto, di 57 (quest’ultimo è anche consigliere provinciale a Nuoro). Hanno invece l’obbligo di dimora il cagliaritano 36enne Francesco Loi, il 32enne di Siniscola Sergio Serra e il 47enne Roberto Zedda, nato a Tiana ma residente a Selargius-
Quanto al progetti del Gal Barbagia, Gennargentu, Mandrolisai, ecco “il rifacimento dell’illuminazione pubblica nei Comuni di Austis, Aritzo, Gadoni e Teti”, sempre coi fondi del Prs (Programma di sviluppo rurale) 2007-2013 nel capitolo “Risanamento conservativo di beni di natura pubblica”.
Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)