La Quinta Sezione del Consiglio di Stato ha dato via libera all’impianto fotovoltaico realizzato nelle campagne di Narbolia (Oristano) dalla Società agricola Enervitabio. La sentenza che accoglie i ricorsi della stessa Enervitabio, della Regione Sardegna e del comune di Narbolia contro il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale di Cagliari che aveva dato ragione al Comitato spontaneo S’Arrieddu e alle associazioni regionali di Adiconsum e Italia Nostra, è stata depositata oggi a poco meno di quattro mesi dalla Camera di Consiglio del 5 novembre 2015 ed è già leggibile sul sito istituzionale Giustizia Amministrativa. In sostanza la Sezione (presidente Mario Luigi Torsello, consiglieri Antonio Amicuzzi, Fabio Franconiero e Luigi Massimo Tarantino, estensore Doris Durante) ha annullato la sentenza con la quale l’11 luglio 2014 il Tar Sardegna aveva annullato l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico rilasciata dal comune di Narbolia e il provvedimento di convalida poi adottato dalla Regione. Il Consiglio di Stato ha, inoltre, condannato le associazioni Adiconsum e Italia Nostra e il Comitato S’Arrieddu al pagamento in favore degli appellanti delle spese del doppio grado di giudizio per un totale di 15 mila euro.
“Piena legittimità dell’atto di convalida adottato dall’Amministrazione regionale nel rispetto dell’interesse pubblico. Questa, in estrema sintesi, la conclusione del Giudice d’appello amministrativo nella sentenza relativa alla impugnazione della decisione del Tar Sardegna che aveva dichiarato la carenza di motivazione del provvedimento di convalida adottato dalla Regione su atti autorizzativi rilasciati dal comune di Narbolia e concernenti la realizzazione di un impianto serricolo con coperture fotovoltaiche”, lo ha sottolineato la Regione. “Oggi il Consiglio di Stato ribadisce le nostre ragioni nell’affermare la legittimità di pregressi atti regionali, validi e conformi alla norma – ha dichiarato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi -. Detto questo, riaffermo la posizione già espressa nel 2014 rispetto a un investimento voluto esclusivamente da chi ci ha preceduto: nelle campagne la produzione di energia da fotovoltaico deve essere finalizzata esclusivamente a sostenere le attività agropastorali e all’abbattimento dei costi per le aziende. Anche il Piano energetico e ambientale regionale ha fatto una scelta che va esattamente in questo senso, affermando il principio dell’autoconsumo, e limitando il rischio di incorrere in eventuali speculazioni”.