Scienza, dalle miniere del Sulcis parte la caccia alla materia oscura

La caccia alla materia oscura inizierà dalle miniere del Sulcis dove potrebbe sorgere Aria, un’enorme torre per estrarre dall’atmosfera l’Argon e altri elementi fondamentali per la ricerca della materia oscura. L’accordo siglato tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e la Regione Autonoma della Sardegna prevede la possibile riconversione dei pozzi della miniera di Monte Sinni, con importanti ricadute sia nel mondo della ricerca scientifica che tecnologiche e economiche per il territorio. “Aria è una grande torre di distillazione”, ha spiegato Cristian Galbiati, dell’Università di Princeton e di Infn Milano, nonchè coordinatore del progetto DarkSide e ideatore di Aria. “La torre – ha proseguito – suddivide le componenti dell’aria, separando non solo le singole specie chimiche ma anche gli isotopi di ciascuna specie. Permetterebbe ad esempio di aumentare la disponibilità diOssigeno-18 purissimo, cruciale nella lotta contro il cancro, oppure Argon per lo studio della materia oscura”. Si tratta di un enorme distillatore, in qualche modo simile a quelli per produrre la grappa dal vino, alto 350 metri e interamente costruito all’interno della miniera che attraverso cicli di bollitura e condensazione separano e purificano gli elementi dell’aria che respiriamo. Il progetto, con impatto ambientale nullo, nasce per la necessità di ‘rifornire’ di Argon il grande esperimento internazionale DarkSide, che si svolgerà all’interno dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn, ma potrebbe anche avere importanti ricadute commerciali future. Grazie alla sua tecnologia estremamente avanzata, Aria sarebbe il più efficiente ‘distillatore’ di questo tipo, e abbatterebbe i costi per la produzione di elementi, come O-18 e C-13, pregiatissimi nella lotta al cancro. L’accordo siglato tra Infn e Regione consentirà di aprire un tavolo di discussione per l’installazione di Aria nella miniera di Seruci.

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