Chi sono i sardi in giro per il mondo, cosa fanno, quali terre lontane hanno raggiunto? Ce lo siamo chiesti anni fa con la rubrica ‘Sardi nel mondo‘ che si proponeva di raccontare gli emigrati isolani che vivono e lavorano lontano da casa, alla ricerca di una prospettiva di vita diversa.
Sono più di novanta le storie, firmate soprattutto dal giornalista Giovanni Runchina ma non solo, che abbiamo raccolto in questo tempo: l’esperto in comunicazione che sta in Brasile, l’insegnante di italiano a Leeds, la ricercatrice di microbiologia in California, il direttore d’orchestra a Bruxelles. Vite esemplari di persone che hanno raggiunto traguardi importanti e successi insperati in patria. Da oggi le vicende dei nostri emigrati sono raccolte in una cartina interattiva: la mappa dei Sardi nel mondo è stata pubblicata lunedì sul portale GeoNue, un sito creato dalla società sarda Nordai.
“Seguiamo la rubrica da tempo – raccontano i cinque fondatori della Nordai – e ci ha colpito soprattutto il fatto che finalmente si parlasse di vicende positive, di emigrazione vista come una risorsa e non una perdita, di opportunità per uno scambio di esperienze e competenze”. La Nordai ha così pensato di trasportare nomi, notizie e luoghi dentro una cartina: è nata così la mappa dei sardi nel mondo, inserita in una pubblicazione on line settimanale chiamata #mappadellunedì dove si combinano carte geografiche con open data pubblici e governativi.
Nella cartina ci sono tutti i racconti pubblicati sul nostro quotidiano: l’emigrato più lontano da noi, Pietro Porcella, che vive nell’isola di Maui, e poi l’ingegnere Marco Visentini Scarzanella a Tokio, il cantante Marco Scardella a Taiwan, l’ingegnere chimico Laura Fois in Australia, l’esperto in diritto dello spazio Fabio Tronchetti che oggi lavora in Cina. E poi i ‘vicini’ Carla Cristofoli, Claudia Corona, Marcello Solinas, Antonio Spiga e Matteo Bacchetti che hanno scelto la Francia, Francesca Demontis, Roberto Crobu, Manuela Delrio in Spagna, i ‘tedeschi’ Sandro Francesco Tedde e Giorgio Crobu e gli ‘inglesi’ Gigliola Sulis, Alberto Zorcolo, Roberto Zoncu, Carlo Boldetti, Francesca Letizia, Francesca Mendola.
La mappa creata dalla società Nordai, nata inizialmente come startup e oggi trasformata in società che lavora nei servizi web dall’idea di cinque giovani sardi provenienti da Sedilo e dintorni, non è certamente finita così: accanto alle novanta interviste pubblicate da Sardinia Post esistono infinite altre vicende personali che potranno confluire nel progetto Mappa dei sardi nel mondo.
La cartina pubblicata su GeoNue fa infatti parte di un piano più ampio per la mappatura delle competenze della Sardegna, in collaborazione con l’associazione ‘ProPositivo’: Nordai ha messo in rete un questionario (qui il link) per indagare il fenomeno dell’emigrazione e il rapporto dei sardi con il territorio.
La prima fase della raccolta dati si chiuderà il 20 agosto, i risultati saranno presentati a Macomer durante il Festival della Resilienza tra 27 agosto e 3 settembre. “Il tema dello spopolamento è sempre stato vissuto come un problema irrisolvibile – sottolineano i cinque di Nordai – in realtà però, guardandolo da un punto di vista differente, il fatto di avere un gran numero di sardi per il mondo può rappresentare una grande opportunità. Se motivati e stimolati, essi potrebbero diventare da una parte i primi ambasciatori del territorio a livello internazionale. Dall’altra sono i connettori di nuove competenze e di relazioni”.
Francesca Mulas
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