La Rwm Italia non lascia ma neppure raddoppia: triplica. Nei mesi scorsi la fabbrica di bombe made in Sardinia – usate anche dai sauditi nel conflitto in Yemen – ha avviato l’iter per l’ampliamento dello stabilimento produttivo che sorge alla periferia di Domusnovas, mettendo sul piatto 40 milioni in due anni. E giù polemiche e manifestazioni (nella foto, quella organizzata dagli antimilitaristi il 3 aprile scorso). Nel frattempo però i vertici della società, diretta emanazione della tedesca Rheinmetall, si sono mossi anche in altre direzioni e più precisamente verso Sa Stoia, l’area industriale di Iglesias. È qui che la Rwm vuole allestire un deposito per lo stoccaggio di “materiali di imballaggio vari, quali legno, carta e cartone, contenitori di plastica e componentistica metallica”. Ma dopo aver analizzato decine di documenti contenuti nel fascicolo del progetto, compaiono poche righe che prospettano anche un’altra attività: all’interno del capannone preso in affitto oltre un anno fa da una società di Gonnesa – ma fino ad oggi mestamente vuoto – è prevista pure la realizzazione di un “deposito di liquidi infiammabili con punto di infiammabilità inferiore a 65° e capacità geometrica inferiore a 50 m3″. L’attività principale diventa quindi un “deposito di materiale combustibile (imballaggi compresi, ndr) con superficie lorda pari a 1.700 mq circa”, dicono i documenti intercettati da Sardinia Post.
Il documento ‘muto’ e la relazione secretata
Per conoscere le intenzioni della Rwm in quel di Iglesias non è sufficiente la Dua (Dichiarazione autocertificativa unica) che l’azienda ha consegnato allo sportello attività produttive del Comune: nel documento non si fa menzione del deposito di liquidi infiammabili ma si parla esclusivamente di stoccaggio imballaggi (vedi sotto).
Probabilmente qualche informazione in più la si potrebbe avere dalla relazione inviata all’ufficio prevenzione incendi del Comando Vigili del fuoco di Cagliari, così come prevede la legge. Il file però è secretato, “in virtù del fatto che in essa sono presenti dati riservati inerenti la pubblica sicurezza”, dichiara in un documento il rappresentante legale di Rwm Italia Fabio Sgarzi. L’unico ente che può visionare il documento, grazie a una password, è il comando dei vigili del fuoco.
Ma c’è un documento rivelatore
In soccorso arriva però un altro atto, inviato dalla Rwm al Comando provinciale dei Vigili del fuoco: l’istanza di valutazione del progetto. È qui che vengono indicati i materiali con cui la Rwm Italia ha intenzione di riempire il capannone di Sa Stoia. A partire da sostanze ascrivibili alla categoria dei “liquidi infiammabili e/o combustibili e/o lubrificanti e/o oli diatermici di qualsiasi derivazione”, si legge nel documento, per un totale di 32,5 metri cubi. Da qui la richiesta di cambio d’uso di un magazzino di 55 metri quadri al piano terra in “deposito infiammabili”, con la conseguente realizzazione di un muro resistente al fuoco e la sistemazione, all’esterno del deposito, di un container per liquidi corrosivi. Previsti anche la “soglia rialzata per eventuali perdite” e una “porta metallica totalmente grigliata”. Sempre al piano terra, a poca distanza l’uno dall’altro, il progetto comprende diversi magazzini, quattro archivi cartacei e due “depositi merci a terra – area cespiti”. Il primo piano del capannone invece, passerà da uso ufficio ad archivio. Nello stabile, oltre al “deposito combustibili”, troveranno posto 80mila chili di carta, cartone e simili distribuiti su 1600 metri quadri. Ecco perché la Rwm ha intenzione di realizzare un impianto antincendio e modificare tutta la struttura con l’adeguamento, in primis, della “resistenza al fuoco degli elementi portanti”.
Il via libera entro giugno
L’iter autorizzativo è stato avviato pochi giorni fa dal Comune di Iglesias, che una volta ricevuta la richiesta dalla Rwm ha inviato tutta la documentazione alla Asl, al Consorzio industriale e ai Vigili del fuoco, fissando al 16 giugno il termine ultimo per la trasmissione dei pareri. Se non ci saranno contestazioni, la pratica andrà avanti fino al rilascio di tutti i permessi e l’avvio dei lavori. In caso contrario, si terrà una ulteriore riunione il 29 giugno.
Pablo Sole