“Mi piacerebbe dare un messaggio di speranza a chi non ha più nulla, a chi ha perso tutto“. È questo uno dei passaggi chiave del messaggio che lo stilista Antonio Marras ha lasciato nella sua pagina su Facebook in seguito al disastro dell’alluvione in Sardegna. Un post amaro – come era inevitabile, di fronte ad una tragedia di queste proporzioni – ma che apre al sogno, al riscatto, alla voglia di andare avanti nonostante tutto. E lo fa attraverso il segno plastico del suo lavoro: l’abito. “Mi piacerebbe regalare un abito da sposa, un abito per la laurea, un abito per una bella occasione, una bellissima e gioiosissima occasione che non deve essere intaccata dalla disgrazia naturale che si è abbattuta. Mi aiutate a trovare una ragazza che voglia nonostante l’alluvione continuare a sognare?“. Può sembrare una frivolezza perché si potrebbe replicare che non basta un vestito di lusso per ripagare una terra di perdite così grandi. Ma è anche da piccoli piaceri che si trova la forza di ricominciare a sognare, come dice Marras. Anche grazie ai piccoli gesti si può ritrovare il sorriso.
Ma non c’è solo l’appello finale nel messaggio dello stilista algherese. C’è anche la contabilità tragica del nubifragio. “17+1 non fa 18. Sono arrivati a 17 le vittime ufficiali dell’alluvione che si è abbattuta nella nostra terra”, scrive Marras. “Notizia di poco fa che l’insegnante entrata in coma in seguito all’incidente stradale per le grandi piogge non ce l’ha fatta. Siamo a 17 + 1 disperso che non ha neanche il diritto di essere annoverato tra le vittime. 17+1 non fa 18”.