Due sardi, due milanesi e un giapponese si incontrano a Milano: non è l’incipit di una barzelletta ma una bella storia di imprenditoria giovanile ambientata nel Nord Italia. I protagonisti si chiamano Andrea Pusceddu e Vincenzo Vignone e sono due sardi emigrati nella penisola. Da anni i due amici, il primo di Tortolì, il secondo di Nuoro, pensavano a un modo originale per esportare prodotti alimentari di qualità nel capoluogo lombardo: scartata l’idea dell’ennesimo ristorante con menu tipico hanno optato per un’idea nuova e semplice allo stesso tempo: perché non proporre ai Milanesi perennemente trafelati un pranzo veloce ma gustoso? Ecco ‘Sardò’, il primo street food sardo-italiano aperto nell’ottobre scorso: nel locale di via Verziere, a pochi passi dal Duomo, si trovano i classici della cucina isolana ma serviti in versione ‘street’.
Ci sono i carasini, fogli di pane lentu farciti con creme di formaggi, verdure, erbe e salumi, oppure le insalate, la fregola, i culurgiones o le casadinas, il tutto con prodotti di qualità provenienti rigorosamente da aziende sarde: “Il 99% del cibo che proponiamo arriva dalla nostra terra – ci spiegano Andrea Pusceddu e Vincenzo Vignone – quell’uno per cento è il caffè: abbiamo optato per questa scelta anche per dare una mano ai produttori sardi che spesso faticano a far conoscere le loro produzioni di qualità”. E dunque il pane arriva da Sarule o da Ozieri, il prosciutto crudo da Oliena, il formaggio con caglio vegetale (adatto dunque alle diete vegetariane) da un pastore di Siamanna, le casadine da Oliena, i dolci da Nuoro, i succhi di frutta sono freschi e vengono da una piccola società di Palmadula, vicino a Sassari. Per chi non rinuncia al porceddu ci sono i cartocci con spianata, carne in piccoli tranci e patate: un mini menù della tradizione anche per chi ha pochi minuti di pausa per pranzo.
Sardegna in tavola dalla colazione alla cena: la mattina accanto a caffé e cappuccino si possono gustare amaretti, pabassini, pardule e aranzada, la sera non manca il momento aperitivo con i drink rivisitati in chiave isolana con la caipiredda al fil’e ferru, lo spritz al mirto o il mohjito al mirto bianco. Una novità in arrivo è il sushi con tonno di Carloforte o la bottarga di Cabras, a proporla è un nuovo collaboratore sardo-giapponese, Takeshi ‘Corrado’ Motojama, che si aggiunge alla squadra di Sardò composta, oltre che da Pusceddu e Vignone, da due giovani milanesi e una ragazza francese.
“A breve amplieremo i locali e assumeremo altre dieci persone con noi – raccontano con orgoglio i proprietari – ci siamo accorti che qua a Milano i prodotti di qualità sono molto apprezzati, e pur con poco tempo a disposizione le persone non rinunciano a mangiare bene. L’impressione è che le nostre eccellenze siano molto più ricercate in ‘continente’ che a casa nostra. Il nostro sogno è tornare nell’isola e aprire un punto di street food e di cucina fusion anche a Cagliari”.
Il menù di Sardò, che arriva anche a domicilio o come lunch box negli uffici, è dunque pensato adattando la cucina sarda alle abitudini del Nord Italia. Un pensiero però anche ai tanti Cagliaritani emigrati a Milano: sui banchi di Sardò compare l’introvabile pizzetta sfoglia, praticamente una rarità oltre Tirreno.
Francesca Mulas