“I 168 milioni del Patto per Cagliari sono soldi che spettano alla Sardegna“. Giacomo Mameli, il segretario della Confederazione sindacale sarda, lo grida dal muro accanto alla cattedrale di Cagliari, a una ventina di metri dal Palazzo Regio dove è atteso il premier Matteo Renzi. Tutto intorno i cartelli della protesta, anche contro riforma della Costituzione.
Sono giusto un gruppetto i manifestanti, tenuti d’occhio dai poliziotti e a distanza dal Palazzo regio. “I nostri padri costituenti – continua Mameli – si staranno rivoltando nella tomba, visto che questo referendum è sostenuto anche da Verdini. Noi diciamo no perché la riforma spazza via l’autonomia della Sardegna: tutti gli statuti speciali dovranno essere uniformati al neocentralismo che vuole Renzi”.
Da un muretto diventato palco improvvisato parla anche Angelo Cremone di Sardegna pulita. “Vogliono farci credere che il cambio della Costituzione sia la cosa più importante, ma nessuno si occupa dell’ambiente né di far chiudere la fabbrica sarda delle bombe”.
Al Palazzo Regio ci sono già il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Attendono Renzi che stanotte ha dormito al Forte Village di Santa Margherita.