Il Parlamento europeo approva a larga maggioranza, per la terza volta in un anno e mezzo, l’attivazione dell’embargo sulla vendita degli armamenti all’Arabia Saudita, paese coinvolto nella guerra dello Yemen. La notizia riguarda da vicino anche la Sardegna, da cui partono per Ryad le bombe confezionate dalla Rwm Italia di Domusnovas. Ora dovrà essere il Consiglio europeo a recepire le indicazioni di Strasburgo. Ma come già fatto dall’Olanda di Mark Rutte, i singoli stati membri possono bruciare i tempi e decidere in maniera autonoma di adottare la risoluzione.
Sulla nuova decisione del Parlamento europeo interviene il senatore M5s Roberto Cotti, da tempo impegnato sulla vicenda delle bombe made in Sardinia finite negli arsenali degli Al Saud: “Il governo italiano non ha più giustificazioni, deve immediatamente bloccare le bombe inviate dall’Isola e attivarsi per riconvertire ad usi civili la fabbrica di Domusnovas”.
La disanima delle politiche relative al commercio degli armamenti affidata alla nuova risoluzione parte da una preoccupazione di fondo. Gli eurodeputati, infatti, sono allarmati dalla corsa globale agli armamenti per la risoluzione di conflitti politici. Ecco perché Strasburgo critica gli stati membri che adottano decisioni contrastanti sull’export armato o, addirittura, arrivano a violare la posizione comune varata nel 2008 dal Consiglio d’Europa, “come avviene nel caso delle armi esportate in Arabia Saudita”, si legge in un comunicato.
Il Parlamento indica anche alcuni rimedi. Ad esempio, secondo gli eurodeputati, è necessario istituire un organismo di controllo sotto l’egida dell’Alto rappresentante e sanzionare gli Stati membri che non rispettano la posizione comune dell’Ue sulle esportazioni di armi. Parallelamente, occorre anche rendere più trasparente il meccanismo delle esportazioni, creando efficaci controlli per per garantire che le armi non vengano riesportate verso utenti finali non autorizzati.
Per quanto riguarda il caso dell’Arabia Saudita, gli eurodeputati invitano l’Alto rappresentante per gli affari esteri Federica Mogherini a imporre un embargo sulle armi inviate dall’Unione europea.