“Quello dei migranti è un problema complesso, ma sull’uomo non si può discutere: va aiutato, è la legge del mare, in base alla quale nessuna nave o imbarcazione può ignorare qualcuno che si trovi in una situazione di difficoltà. Bisogna scindere l’argomento politico (una soluzione va trovata) dall’aiuto in sé e per sé, fa parte del rispetto dell’essere umano”. A dirlo è Paolo Fresu, trombettista jazz impegnato in questi giorni nell’organizzazione della manifestazione ‘Il jazz italiano per le terre del sisma’, in programma da domani al 2 settembre con inizio a Camerino (Macerata, e poi tappe a Scheggino (Perugia), Amatrice (Rieti) e L’Aquila.
Nelle settimane scorse, l’artista sardo è salito nel porto di Marsiglia anche sulla nave Aquarius, alla quale l’Italia aveva rifiutato l’attracco. Da allora la situazione non è molto cambiata. “Ho capito tante cose salendo a bordo. E non c’è necessità di andare a ripensare la nostra storia, con l’immigrazione che ci ha visti protagonisti ai primi del ‘900. Qualunque essere umano, se in difficoltà, va aiutato: se non lo si fa, è un crimine e si passa dalla ragione al torto. E bisogna vergognarsi”.