Colpo di scena sulla ciminiera di Ottana dove da quattro giorni protestavano a 180 metri di altezza due operai di Ottana Energia: questa mattina i due lavoratori, Cristian Piras e Giacomo Cabras, sono scesi stremati dal freddo e dalla fatica e sono stati sostituiti da due colleghe, Valentina Salvai e Francesca Forma, che hanno iniziato la salita alle 9,30. I quattro si sono incontrati al primo anello della ciminiera dove si sono abbracciati. I lavoratori protestano contro la chiusura di Ottana Energia dopo la mancata proroga del regime di essenzialità da parte di Terna. Oggi per i dipendenti dell’azienda scatta la Cig e le due donne cercano di scongiurarla salendo sulla ciminiera per dare il cambio agli altri due colleghi che sono scesi dopo quattro giorni.
“Non si può fermare un’azienda con il bilancio in attivo e penalizzare la stabilità del sistema elettrico sardo – spiega all’Ansa Valentina Salvai, di 39 anni, di Orani, due figli di 5 e 8 anni, di Ottana Energia -. Qui c’è il progetto di desertificare Ottana, l’unica fiammella accesa nel centro Sardegna: chiudiamo noi, chiuderanno i dipendenti dell’indotto e le altre fabbriche a cui forniamo elettricità, vapore e acqua; in più la bolletta per tutti i sardi sarà più salata. Io non ci sto più alle imposizioni dall’alto, voglio lavorare, non ricevere ammortizzatori sociali. Lo devo ai miei figli e al loro futuro. Questa mattina uscendo da casa ho spiegato loro che la mamma deve diventare un ‘eroe’ per qualche giorno per salvare il posto di lavoro e quindi salvare anche loro”.