Ex Enichem di Ottana, morti e malati per l’amianto: chiesti i risarcimenti

Le morti e le malattie causate dall’amianto sono state al centro della mobilitazione di questa mattina a Ottana dove in 350 hanno preso parte, nel Centro polifunzionale, all’assemblea fissata per discutere delle modalità di accesso alla sanità gratuita ed ai benefici previdenziali di legge per migliaia di lavoratori dell’Enichem di Ottana, spesso vittime di malattie correlate all’amianto e sinora esclusi da ogni beneficio.

L’incontro è stato autoconvocato da ex lavoratori dell’Enichem, vedove e parenti di operai morti per tumori dovuti
all’amianto. Hanno partecipato il vice presidente nazionale, Mario Murgia, e la oresidente regionale, Sabina Contu, dell’Associazione italiana esposti amianto (Aiea), ma anche parlamentari e consiglieri regionali. “L’iniziativa di oggi nasce dalla tragedia delle morti per tumore che si susseguono tra gli ex lavoratori in fabbrica e che sono decine – ha detto Francesco Tolu, ex dipendente dello stabilimento – in gran parte deceduti per carcinomi e mesoteliomi. Chiediamo il riconoscimento della legge 257 per i colleghi che si ammalano e che sono già ammalati o che sono già deceduti, e il riconoscimento della malattia professionale”.

Tante le vedove presenti che hanno ricordato il calvario delle malattie dei coniugi. “Finalmente queste donne hanno trovato il coraggio di parlare e di rivendicare i loro diritti – ha spiegato la Contu, che ha raccolto 40 storie di persone vittime di questa malattia -. Ottana è infatti l’unica realtà del gruppo Eni a subire questa assurda discriminazione. Noi ci stiamo battendo perché tutto questo finisca”. In sala, fra gli altri, il parlamentare Michele Piras (Sel) e il senatore Silvio Lai (Pd), che hanno presentato interrogazioni e interpellanze
sull’argomento, il deputato Roberto Capelli (Centro democratico), il consigliere regionale Daniela Forma (Pd), il
capogruppo di Sel Daniele Cocco, ed il sindaco di Ottana, Franco Saba.

“Finalmente qualcosa inizia a muoversi dal territorio – hanno sottolineato Piras e Lai -. Nel passato le denunce sono state lasciate cadere. Ma adesso si deve cambiare: qui ci sono evidenti responsabilità dell’Eni e un atteggiamento insopportabile dell’Inail che ha respinto le richieste di malattie professionali. Noi chiediamo la riforma della normativa sull’amianto e proporremo l’inclusione dei siti sardi dell’Eni inserito fra i siti contaminati da amianto, le bonifiche inoltre devono essere fatte subito. È urgente una commissione di inchiesta sull’argomento”. Lunedì 25 gennaio alla Camera dei deputati è stata organizzata una conferenza stampa da piras, dagli esponenti nazionali e regionale di Aiea e Medicina Democratica per sensibilizzare la politica sul problema.

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