Olbia, divieto di raccolta di molluschi. La Asl lancia appello contro i rischi di epidemia

L’ordinanza del sindaco di Olbia è chiara: considerato che gli eventi atmosferici del 18 novembre scorso a Olbia hanno provocato l’immissione nelle acqua del Golfo di ingenti quantità di inquinanti di vari tipi che inevitabilmente hanno cambiato la qualità delle acque in cui si allevano i molluschi bivalvi tra cui le cozze, si chiede la sospensione temporanea cautelativa della raccolta di molluschi.

Così si legge infatti nell’ordinanza: “E’ ragionevolmente presumibile che siano venuti meno i requisiti sanitari per la classificazione delle acque ai fini della raccolta di cozze e arselle, e che allo stato attuale è sconosciuta la reale situazione dei parametri chimico – fisici e batteriologici che consentono la classificazione delle stesse”.

L’Azienda sanitaria locale di Olbia ha poi lanciato un appello, con i relativi consigli, contro il rischio di una eventuale epidemia in seguito all’alluvione. Nell’avviso alla popolazione, del Servizio di Igiene Pubblica della Asl, si indicano alcune precauzioni di natura igienico-sanitaria per “proteggersi dal rischio infettivo”.

Regola numero uno, bere e lavarsi con acqua potabile, regola numero due: utilizzare acqua potabile per lavare e cucinare in modo da evitare gastroenteriti, dermatiti e congiuntiviti. Durante l’attività di raccolta dei rifiuti ingombranti e nel processo di pulizia dei locali invasi dall’acqua e dal fango si consiglia, inoltre, l’uso di “mezzi di protezione”, come guanti e mascherina facciale. In caso di ferite, se non si è certi di esser “coperti” da vaccino contro il tetano, si consiglia di rivolgersi al Servizio di Igiene pubblica della Asl che provvederà alla somministrazione del vaccino.

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