Non si arrestano le esportazioni di armi– bombe soprattutto – in Arabia Saudita dalla provincia di Cagliari. Nel solo mese di marzo, l’Istat ha registrato spedizioni di armi e munizioni partite dal sud Sardegna e dirette ai sauditi per un valore di oltre 4,6 milioni di euro. A diffondere i nuovi dati è Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal), che precisa: “Si tratta di spedizioni che risultano in aperto contrasto con la risoluzione del Parlamento europeo, approvata ad ampia maggioranza lo scorso marzo, che chiede di imporre un embargo sulle forniture militari all’Arabia Saudita in considerazione delle gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen”. Infatti, come dimostrato dalle fotografie dell’attivista di Human Rights Watch Ole Solvang, le bombe confezionate a Domusnovas e inviate dalla provincia di Cagliari – via aereo o tramite navi cargo – vengono utilizzate dalla coalizione a guida saudita nello Yemen, dove, tra i soli civili, si registrano circa 3000 morti.
Intanto, l’associazione pacifista Human Rights Watch (HRW), insieme ad Amnesty international – che a Cagliari ha di recente organizzato un convegno dedicato alla guerra nello Yemen per denunciare il continuo invio di bombe dalla Sardegna all’Arabia Saudita -, ha chiesto l’allontanamento dei sauditi dal Consiglio della Nazioni Unite per i diritti umani. Alla base della richiesta, l’uccisione di civili nello Yemen – dove i sauditi utilizzano bombe a grappolo vietate dalle convenzioni internazionali– ricorda HRW – e la repressione esercitata all’interno del regno contro i dissidenti. Secondo HRW e Amnesty international “Ryadh sta sfruttando la sua posizione all’interno del Consiglio delle Nazioni unite per i diritti umani per evitare un’inchiesta indipendente”.
P. L.