Migranti, oltre seimila i profughi ospitati in Sardegna

Sono oltre seimila i migranti attualmente ospitati in strutture di accoglienza in Sardegna. Al 31 luglio scorso, infatti, secondo i dati forniti nel corso del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori, in accoglienza erano 4.259. A questo numero bisogna aggiungere i circa 300 algerini sbarcati direttamente nelle scorse settimane nelle coste del sud Sardegna, i 617 arrivati mercoledì a bordo della nave militare irlandese James Joyce e i 931 sbarcati oggi dalla Dattilo. Rimane ancora alta l’emergenza posti letto, le Prefetture sono riuscite a individuare per questo nuovo sbarco le strutture, riuscendo a tamponare la situazione anche dopo l’innalzamento di 1.200 unità delle quote migranti destinate alla Sardegna. A questo problema bisogna aggiungere quello relativi ai minorenni: oggi, infatti, dalla nave Dattilo ne sono sbarcati oltre 200.

Il presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano ha scritto al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al presidente nazionale Anci Piero Fassino per sollecitare la convocazione di una riunione urgente della Conferenza unificata Governo, Regioni e Enti Locali sul problema migranti. Le due lettere sono state inviate a seguito dell’ultimo sbarco di migranti a Cagliari. Scano, ricordando “i fondati timori, che provengono dagli stessi ambienti governativi, sulla probabilità di un picco record nel mese di settembre”, scrive che “siamo assai distanti da una strategia di gestione del fenomeno, adeguata all’entità e alla qualità, che va ormai assumendo”. Inoltre sostiene la necessità “di indurre il Governo alla condivisione di un approccio diverso e più efficace, in cui abbiano il necessario risalto l’iniziativa sul piano internazionale, comprese le politiche di cooperazione e la stessa gestione continentale dei rimpatri”. “L’Europa sta sostanzialmente lasciando sola l’Italia e il Governo appare debole nella sua iniziativa sul piano internazionale – osserva ancora Scano – così pure, esso appare assediato dall’emergenza, nonostante sia non poco impegnato in una situazione così complessa. Appare anche non in grado di affrontare tempestivamente i problemi di procedure e di risorse, che non rendono possibile una vera accoglienza e processi reali di integrazione e di inclusione sociale. In molte zone del Paese è in questione la tenuta del sistema di accoglienza e, perfino, del sistema sociale di sicurezza e di ordine pubblico, sia per i migranti sia per i nostri concittadini”.

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