Il rapporto di collaborazione tra il perito agrario Francesco Putzolu e il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale è “incompatibile” con il suo ruolo di funzionario dell’assessorato regionale all’Agricoltura, e per questo l’autorizzazione concessa a fine novembre è stata revocata. La decisione è stata assunta dal direttore generale dell’assessorato al Personale, Maria Giuseppina Medde.
Esponente dei Rossomori e addetto di Gabinetto dell’ex assessore Elisabetta Falchi, per traslocare dagli uffici regionali al Consorzio di bonifica, Putzolu aveva dovuto attendere il nullaosta dell’assessorato regionale al Personale. Il documento era arrivato il 18 novembre scorso e il 7 dicembre, mentre l’assessore Falchi presentava dimissioni irrevocabili dall’esecutivo Pigliaru, il suo addetto di Gabinetto firmava con il commissario del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, Carlo Augusto Melis Costa, un contratto di sei mesi per oltre 16mila euro. Quell’incarico però era stato autorizzato solo fino al 31 dicembre scorso e si è concluso addirittura prima. Vale a dire il 28 dicembre, quando il direttore generale dell’assessore al Personale, Maria Giuseppina Medde, ha revocato il nullaosta, appunto per “incompatibilità”.
Precisa la dirigente (qui il documento integrale) che con le dimissioni di Elisabetta Falchi, Putzolu ha esaurito il suo ruolo nell’ufficio di Gabinetto dell’assessore ed è dunque “tornato nei ruoli” dell’assesorato all’Agricoltura, come fa notare in una nota del 23 dicembre il direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura Sebastiano Piredda. Non poteva dunque collaborare con il Consorzio poiché “l’affidamento di incarichi di consulenza da parte dei consorzi di bonifica” è da ritenersi “incompatibile e non autorizzabile considerate le funzioni di controllo esercitate dall’assessorato dell’Agricoltura nei confronti dei suddetti consorzi”, scrive Medde. Si chiama conflitto di interessi. E così Putzolu è tornato a occupare la scrivania dell’assessorato all’Agricoltura ventuno giorni dopo la firma del contratto col Consorzio.
Una ‘curiosità’: ad accordare il nullaosta, il 18 novembre (guarda), è la stessa persona che lo revoca il 28 dicembre, vale a dire Maria Giuseppina Medde. Potrebbe apparire incongruente, ma è una questione di date. Prima di autorizzare l’incarico, Medde ha dovuto attendere il nullaosta da Tiziana Zucca, capo di Gabinetto dell’assessore Falchi. Il via libera arriva il 12 novembre e sei giorni dopo Maria Giuseppina Medde accorda l’autorizzazione. La situazione però muta esattamente il 7 dicembre, quando Melis Costa e Putzolu firmano il contratto: l’assessore Falchi nelle stesse ore deposita le dimissioni e il perito agrario torna tra i ranghi dell’assessorato che sovrintende all’operato del Consorzio. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru avrebbe potuto, con decreto, mantenere in piedi lo staff fino a fine legislatura – come è accaduto per l’ufficio di Gabinetto del dimissionario Gianmario Demuro – ma così non è stato. E a quel punto l’incompatibilità è chiara, tanto che arriva la revoca dell’autorizzazione.
La vicenda, raccontata il 21 dicembre da Sardinia Post, aveva generato aspre polemiche riprese poi in consiglio regionale. Da quella data è cominciato un fitto carteggio tra vari uffici della Regione e il commissario Melis Costa. Il primo a prendere carta e penna per chiedere “informazioni urgenti” era stato il direttore del Servizio programmazione e governance dello sviluppo rurale Federico Ferrarese Ceruti. Il quale sulla cooptazione di Putzolu – che nel 2014, da commissario del Consorzio di bonifica del nord Sardegna, aveva firmato a Melis Costa una consulenza da avvocato per 5mila euro – adombrava profili di illegittimità (leggi), rivelando inoltre l’esistenza di una nutrita corrispondenza che nei mesi precedenti aveva coinvolto perfino i sindacati, nettamente contrari all’apporto di figure esterne con la conseguente “mortificazione” del personale dipendente. Ferrarese Ceruti ha anche rilevato che, prima di firmare il contratto a Putzolu, il commissario avrebbe dovuto avviare una ricognizione interna e in seconda battuta una procedura selettiva secondo principi di pubblicità e trasparenza. L’ultimo atto il 28 dicembre, con la revoca del nullaosta e il rientro di Putzolu all’assessorato all’Agricoltura. QUI la cronistoria completa e tutti i documenti.
Pablo Sole
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