I primi dati raccolti dal progetto Sardegna Nord Cetacei, il monitoraggio dei cetacei del nord Sardegna giunta alla seconda edizione, sono significativi. Sono in aumento gli avvistamenti di stenella (delfino Pelagico), balenottera e tursiopi (delfino costiero). Il veliero “La Reole” del giovane comandante Luca Loddo ha raggiunto domenica sera il porto di La Maddalena, base logistica della spedizione, partita lo scorso 25 settembre per la seconda campagna di monitoraggio dei mari sardi promossa dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari.
Già dalla prima edizione è stato notevole l’interesse suscitato in ambito scientifico, ma non solo. Il numero considerevole di accessi al blog, dove sono postati foto, video, news e il diario di bordo, ha suggerito di arricchire il piano comunicazione facendo della spedizione una sorta di “Reality della ricerca”, con il racconto della vita di bordo, anche attraverso i social media: Facebook, Instagram, Twitter.
L’iniziativa è supportata dal responsabile scientifico del progetto, Salvatore Naitana, direttore del dipartimento di Medicina veterinaria, e coordinata dal ricercatore Andrea Rotta. L’equipaggio è composto da: ricercatori, studenti, docenti, naturalisti e responsabili della comunicazione, che avevano l’obiettivo di raccogliere dati inerenti la dinamica di popolazione e studiare lo stato di salute dei cetacei presenti nei mari sardi.
Nei 5 giorni di navigazione, sono state percorse circa 300 miglia, di cui 200 di monitraggio. Sono stati avvistati 17 stenella (delfino pelagico), 4 quelli di balenottera, 1 di zifio, 3 di tursiopi (delfino costiero), 1 di capodoglio.
Complessivamente sono stati censiti 200 esemplari di stenella, 5 balenottere, 3 zifii, 7 tursiopi e 2 capodogli. Le attività riscontrate più frequentemente sono state quelle di feeding (alimentazione) e traveling (spostamento). da segnalare anche 5 pesci luna e diversi uccelli delle tempeste.
Per dimensione il gruppo maggiore avvistato è stato quello formato da 70 stenelle. Avvistate molte più madri con piccoli rispetto all’anno scorso. Questo fenomeno è da attribuire alla stagionalità della ricerca, in quanto durante l’estate si ha il maggior numero di nascite. Le uniche interazioni tra animali sono quelle tra gabbiani e il capodoglio e tra stenelle e balenottere.
Significativa l’identificazione di un esemplare di tursiope già fotoidentificato nel 2006 per la prima volta nell’Isola dei monaci a Caprera (noto “Mozzo” per via della pinna dorsale falcata in cui manca la parte terminale) e ritrovato nella terza tappa nelle acque prospicenti Santa Teresa Gallura. Era dal 2007 che non era stato più avvistato. Anche questo dato permette ai ricercatori di capire gli indici di dispersione dei cetacei e va ad arricchire un database iniziato nel 2006.
Il progetto Sardegna Nord Cetacei 2013 non si ferma qui. È stata programmata una prossima uscita nelle giornate tra il 7 e il 13 ottobre, alla quale saranno invitati a partecipare nuovamente alcuni studenti dell’Università di Sassari.
Il progetto Sardegna Nord Cetacei si avvale della collaborazione scientifica dell’Instituto Español de Oceanografía di Murcia e dell’IFREMER – Institut Francais de Recherche pour l’Explotation Durable de la Mer.