Un uomo sui 70 anni gravemente malato incontra Gigi Riva un ristorante di Cagliari. Lo avvicina e gli chiede una sola cosa: di partecipare al suo funerale. L’ex bomber risponde di sì. La storia è stata raccontata con un post (pubblicato il 12 novembre dell’anno scorso) da una giovane giornalista cagliaritana, Virginia Saba. Con queste parole:
“Un uomo sui 70 anni entra in ristorante con gli occhi pieni di qualcosa, ma non sapevo cosa. Luccicanti, chiaramente emozionati. Si abbassa accanto a Riva dicendogli “Ti ricordi di me?”. Riva annuisce e lo fa accomodare stringendogli la mano come solo certi uomini sanno fare. E’ un unico gesto, l’espressione del viso, l’atteggiamento del corpo, si fanno trasportare tutti per quel contatto. E’ una stretta di mano vera. Questo signore gli dice che è andato lì apposta per incontrarlo. Che ha pochi giorni di vita, che un tumore lo sta portando via. “Posso andarmene anche domani, o tra una settimana, mi hanno detto”. Riva immobile e dispiaciuto lo ascolta. “Il mio desiderio è che quando me ne vado ci sia tu a salutarmi, mi renderebbe felice se venissi al mio funerale”. Riva gli promette che ci sarà. Lui si alza di scatto e se ne va contento. Riva immobile si commuove. Davanti a me ho avuto un “attimo di felicità“.
Il post ha avuto quasi 200 like e numerosi commenti. Viene ripreso da la Nuova Sardegna oggi in edicola che ha anche raccolto la testimonianza di Riva su quel lontano episodio: “Mi è sembrato strano – racconta Riva – siamo tutti attaccati alla vita, se riusciamo a muovere solo un dito di una mano speriamo che quello basti per andare avanti. Invece lui diceva di sentire la morte, era come rassegnato al peggio»