È stato fermato dalla Polizia il presunto responsabile delle minacce nei confronti del procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi. L’uomo è ritenuto l’autore di numerose lettere anonime indirizzate al magistrato che da oltre sette mesi vive blindato ed è costantemente seguito nei suoi spostamenti da una scorta. Già minacciato più volte quando era procuratore a Lanusei (Ogliastra), Fiordalisi ha subito nel corso del 2014 nuove pesanti intimidazioni, legate probabilmente all’ordine di demolizione delle costruzioni abusive in Gallura, e in particolare in Costa Smeralda e a La Maddalena. Nell’estate del 2014 Fiordalisi è stato il destinatario di alcune lettere anonime su cui ha lavorato anche il Ris di Cagliari.
Non potrà avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dal procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, e non potrà tentare di comunicare con lui in alcun modo, neanche per iscritto o attraverso i social network. Umberto Acciaro, di 57 anni, di La Maddalena, è accusato di minaccia a pubblico ufficiale aggravata dall’utilizzo di scritti anonimi in maniera continuativa. Per gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari è l’autore delle lettere di minaccia inviate negli ultimi mesi al procuratore gallurese che aveva avviato le demolizioni di abitazioni abusive in Gallura. La misura cautelare disposta dal gip Maddalena Cipriani del Tribunale di Roma – foro competente per ogni attività investigativa che coinvolga a qualunque titolo i magistrati che operano in Sardegna – è tenue rispetto alla gravità delle minacce contenute nelle 17 missive recapitate a Fiordalisi dal giugno dello scorso anno sino ad oggi. Tuttavia tanto il gip quanto gli inquirenti la considerano congrua rispetto alla reale pericolosità del soggetto e alla sua effettiva capacità di tradurre in atti concreti gli intenti criminosi annunciati. Nell’aprile 2014 Fiordalisi aveva dato impulso all’attività di contrasto nei confronti del fenomeno dell’abusivismo edilizio nell’isola di La Maddalena, rendendo esecutive alcune sentenze. Dal giugno scorso il procuratore aveva iniziato a ricevere una serie di lettere in cui veniva minacciato, anche di morte, tanto che in una era stato ritrovato il proiettile di una calibro 12. Gli investigatori della Questura, coordinati dalla dirigente Bibiana Pala, sono risaliti ad Acciaro come possibile responsabile. Da quel momento gli agenti della Mobile hanno tenuto sotto controllo le cassette delle poste di La Maddalena, che sono cinque in tutto, e hanno sottoposto l’uomo a intercettazioni telefoniche. Proprio una sua telefonata, durante la quale citava il passaggio dell’ultima lettera recapitata a Fiordalisi, in cui gli scriveva “il mio odio finisce dove comincia la tua sofferenza”, ha fornito agli inquirenti gli ultimi elementi necessari per incriminarlo.