“Le polemiche di queste ore rispolverano la tesi della speculazione dietro il recupero dell’ex Colonia di Funtanazza, nel malcelato intento di annacquare, dietro accuse diffamatorie, le pesanti responsabilità del centrodestra sulle scelte temerarie e illegittime compiute durante la passata legislatura in materia di ambiente”, così il segretario regionale del Pd, Renato Soru, dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti di opposizione sull’intervento a Scivu, dove l’ex presidente della Regione ha ottenuto il via libera dalla Regione per la riqualificazione della struttura e la realizzazione di 50 bungalows.
“L’ex presidente Cappellacci vorrebbe farci dimenticare il tentativo maldestro di cancellare il Ppr, a due soli giorni dal voto per le regionali del 2014, con una forzatura illegittima che ha messo in grave difficoltà i funzionari pubblici ai quali era assegnata la titolarità del procedimento di valutazione ambientale, obbligatoria per legge – prosegue Soru -. Quando divenni presidente della Regione, nel 2004, ero già proprietario da qualche anno della ex colonia marina di Funtanazza e di una porzione del compendio di Scivu. Avrei potuto lucrare dei vantaggi personali, invece in modo del tutto coerente con gli impegni presi in campagna elettorale, ho varato dapprima la legge Salvacoste e poi il Piano Paesaggistico Regionale, che rivendico con orgoglio perché ancora oggi rappresenta uno dei modelli più avanzati di co-pianificazione del territorio e dei beni paesaggistici in Italia. Entrando in vigore, nel 2006 il Ppr cancellava una pianificazione già approvata di 60mila metri cubi a Scivu, nei terreni appartenenti alla mia famiglia. A Funtanazza da 80mila metri quadri la possibilità edificatoria si è dimezzata, passando da 70 mila metri cubi a 40 mila, corrispondenti alle volumetrie già esistenti e che ora sono oggetto di riqualificazione. Per questo – aggiunge – non solo non ho tratto alcuna posizione di vantaggio, ma ho consapevolmente rinunciato a quasi 100 mila metri cubi complessivi di volumetria edificabile, perché ritenevo giusto anteporre un’idea di sviluppo rispettosa dell’ambiente e del bene comune ai miei interessi personali”.
Soru conclude dicendosi “sempre disponibile alla cessione a titolo gratuito dell’area di Scivu, rimettendola alla Conservatoria delle Coste o comunque nella disponibilità del patrimonio pubblico. Sono purtroppo ancora in attesa, da anni, che qualcuno si faccia vivo”. Infine respinge al mittente le accuse di speculazione: “Si tratta in realtà di 50 bungalows, in tutto e per tutto ascrivibili alla pertinenza alberghiera e non di seconde case in vendita a privati. Chi parla di ‘villette’ sul mare dunque mente sapendo di mentire”.
(immagine da sardegnaabbandonata.it)