Il Gup di Cagliari, Roberto Cau, ha deciso il rinvio a giudizio di 30 consiglieri regionali del centrosinistra in carica nella legislatura 2004-2009 e accusati di peculato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi della massima assemblea sarda. Il Gup ha accolto la richiesta del pm Marco Cocco, titolare di tutti i fascicoli aperti nel tribunale di Cagliari sulle presunte spese pazze nella massima assemblea sarda.
Sui 30 rinvii a giudizio, ventisette riguardano esponenti del Pd, anche se dal 2004 al 2007 erano divisi tra Ds, Margherita e Progetto Sardegna, visto che il Partito democratico è stato fondato a ottobre di undici anni fa. Poi ci sono un ex Udeur, un ex Idv e un ex Psd’Az che per un periodo transitarono nel gruppo dem.
In quota Pd, la decisione del Gup è arrivata per il neodeputato Gavino Manca, per il consigliere regionale Franco Sabatini e per il sindaco di Alghero, Mario Bruno. Ancora: Chicco Porcu, amministratore unico dell’Arst, e Giacomo Spissu, allora presidente del Consiglio e attualmente a capo del Cda di Sardaleasing, la finanziaria del Banco di Sardegna. Rinvio a giudizio anche per Salvatore Mattana, primo cittadino di Sarroch e presidente del Cacip, il Consorzio industriale della provincia di Cagliari; Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco geominerario; Antonio Biancu, segretario particolare – senza compenso – dell’attuale assessore regionale all’Agricoltura; Giuseppe Cuccu, amministratore unico di Tecnocasic, la spa che nell’area industriale di Macchiareddu gestisce la piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti; Nazareno Pacifico, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria (Aou) di Cagliari; Giuseppe Pirisi, presidente dell’Isre (Istituto superiore regionale etnografico) con sede a Nuoro.
Decise pure le posizioni dei parlamentari uscenti Siro Marrocu e Silvio Lai che attualmente non hanno incarichi politici al pari degli altri quattordici dem che andranno a processo: l’ex capogruppo Ignazio Calledda, Alberto Sanna, Vincenzo Floris, Giovanni Battista Orrù, Angelina Corrias, Renato Cugini, Alessandro Frau, Mariuccia Cocco, Stefano Pinna, Gianluigi Gessa, Simonetta Sanna, Elio Corda, Giovanni Giagu e Giovanni Tocco.
Il Gup ha deciso infine l’apertura del processo per Giommaria Uggias, ex Idv; Carmelo Cachìa, già condannato in primo grado a 3 anni e 10 mesi quando era nell’Udeur (leggi qui); Beniamino Scarpa, ex Psd’Az, ugualmente già ritenuto responsabile di peculato quando era nel gruppo Misto, nel suo caso è arrivata pure la conferma in appello (leggi qui). Rispetto ai 30 rinvii a giudizio, per ventinove consiglieri regionali della XIII legislatura ci sarà un procedimento, mentre il sindaco Bruno ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato con prima udienza fissata per il prossimo 18 ottobre.
Questi gli importi contestati dal Pm ai trenta consiglieri del centrosinistra: Tarcisio Agus 4.509 euro; Antonio Biancu 96.816; Mario Bruno 46.024; Giuseppe Cuccu 170.084; Silvio Lai 81.585; Gavino Manca 52mila; Siro Marrocu 174.567; Salvatore Mattana 79.366; Nazareno Pacifico 94.164; Giuseppe Pirisi 78.298; Chicco Porcu 172.173; Franco Sabatini 56mila; Giacomo Spissu 79.262; Ignazio Calledda 275.517; Alberto Sanna 83.607; Vincenzo Floris 82.087; Giovanni Battista Orrù 80.181; Angelina Corrias 79.911; Renato Cugini 70.395; Alessandro Frau 54.737; Mariuccia Cocco 48mila; Stefano Pinna 42.915; Gianluigi Gessa 42.726; Simonetta Sanna 42mila; Elio Corda 39.386; Giovanni Giagu 23.600; Giovanni Tocco 17mila; Carmelo Cachìa 35mila; Giommaria Uggias 28mila (ne ha già restituiti 32mila), Beniamino Scarpa 25.020.
Nell’indagine sui trenta rinviati a giudizio, i quali avevano ricevuto l’avviso di garanzia a ottobre del 2013, c’era anche l’ex sottosegretaria Francesca Barracciu, anche lei consigliera regionale della XIII legislatura. Ma la sua posizione venne stralciata con l’apertura di un processo ad hoc. La Barracciu è stata condannata in primo grado a quattro anni lo scorso 5 dicembre.
Alessandra Carta
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