L’uso improprio di un escavatore nel cantiere archeologico di Mont’e Prama (Cabras), dove sono state rinvenute le statue dei Giganti, avrebbe portato a gravi danneggiamenti del sito e di alcuni reperti trovati di recente. Lo ha denunciato il deputato Mauro Pili (Unidos) che ha presentato un esposto alla procura della Repubblica dopo un sopralluogo nel sito oristanese (foto da sardegna.beniculturali.it) assieme a tecnici e carabinieri.
“Sono stati rinvenuti gravissimi segni di sfregio e danneggiamento del sito”, ha spiegato Pili che ha voluto così
rendersi conto di persona di quelli che chiama “danni compiuti per l’uso di un escavatore nell’area archeologica”.
Cazzuole di ogni forma e dimensione, piccone, pala, carriola e setaccio, scopette, pennelli, metro e righello e perfino cucchiaini per il caffè. Ma anche georadar e metal detector. Nei kit del bravo archeologo disponibili su internet c’è di tutto e di più. Nessun cenno, però, a pale meccaniche come quella a disposizione del team di archeologi impegnati dallo scorso 9 aprile nel sito di Mont’e Prama con l’obiettivo di svelare il mistero dei giganti di pietra scoperti casualmente 41 anni fa.
La pala meccanica è parcheggiata in bella vista dietro la recinzione tirata su lo scorso inverno per tenere lontani
curiosi, vandali e tombaroli. Secondo Pili nei giorni scorsi è stata usata per portare alla luce, forse anche danneggiandoli, frammenti di un ennesimo gigante a varie “sepolture” funebri che si aggiungono a quelle scavate nel 2014.
Oggi, alle 15, conferenza stampa del direttore scientifico degli scavi, Alessandro Usai, per fare il punto dei lavori dell’intervento archeologico.