21:03. La situazione è tranquilla. I poliziotti si sono tolti i caschi. Le persone continuano ad andar via anche se alcuni manifestanti sono ancora nel poligono. Si continua a ballare e a cantare. (F.F.)
20:43. L’ingresso nel poligono è iniziato quando alcuni ragazzi che bevevano birre le hanno tirate al di là della rete. Una ragazza ha cercato di recuperarle, per evitare di sporcare. Una volta spostata le rete alcuni hanno iniziato a entrare ed è iniziata la sassaiola. Il presidio all’interno del poligono continua ancora, con canti e balli. (F.F.)
20:07. L’impressione è che i manifestanti entrati nel poligono abbiano intenzione di rimanere qui e forse anche passare nella notte lì. Il clima comunque è tranquillo. Le forze dell’ordine rimangono in attesa. Ragazze ballano il tango di fronte alle forze dell’ordine. Una protesta pacifica, quasi una sfida. (F.F.)
19:59. Almeno trecento persone sono entrate dentro il poligono dopo aver sfondato la rete. Poliziotti in tenuta antisommossa, che per il momento si limitano a tenere d’occhio la situazione. I manifestanti ballano e cantano e sventolano la bandiera dei quattro mori. (F.F.)
19:48. Momenti di tensione nel finale della manifestazione di Capo Frasca contro i poligoni militari in Sardegna. Alcuni facinorosi si sono avvicinati al cancello di ingresso e hanno lanciato pietre e fumogeni all’interno della base, dove erano schierate le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Alcuni manifestanti sono anche entrati all’interno della base.
19:47. Gavino Sale (Irs). “Sorpreso e contento per la risposta dei sardi. per una volta non siamo stati pocos locos y mal unidos. Fnalmente coesione dei sardi per una questione cruciale”. (F.F.)
19:41. Cifre ufficiali ancora mancano, ma si parla di dodicimila persone. Un gruppetto di manifestanti è rimasto di fronte al cancello del Poligono. Slogan contro i militari, che li guardavano dall’altra parte della rete. Uno dei momenti più “caldi” della manifestazione. Sta calando il sole e un po’ di persone iniziano ad andare via. Gli interventi dal palco sono terminati. (F.F.)
19:40. Roberto Cotti, M5S. “Sono soddisfatto, questa manifestazione ha finalmente riunito il popolo di sinistra. Ma noto una discrepranza: quando ci si incontra come amici e manifestanti siamo tutti d’accordo, ma in Parlamento le proposte vengono vanificate. In piazza siamo bravi tutti, in Parlamento va tutto a rilento. Vedo poca coerenza”. (F.F.)
19:38. Simone Maulu,IRS. “Il popolo finalmente è unito. Abbiamo deciso di partecipare senza bandiere, per dire che il cambiamento può avvenire assieme. Oggi il popolo sardo ha dato un grande esempio di unità”. Tania Carta, una manifestante arrivata da Sassari: “Sono arrivata in pullman. Senza bandiere, perché non appartengo a nessun movimento. Vogliamo manifestare contro le servitù. Oggi qui è bellissimo. Perché è tutto nato da un passaparola”. Alessandra Sulas, un’altra manifestante arrivata da Sassari: “C’è una grande voglia di unità. Non avevo mai partecipato a una manifestazione di questo tipo. Spero che questo sia l’inizio di tanti altri passi in avanti nella giusta direzione”. (D.F.)
19:33. Michele Piras, SEL: “Una grande manifestazione di popolo, una novità rispetto al passato. Mi auguro che ciò possa tradursi in supporto per quel pezzo di rappresentanza politica che porta avanti queste istanze”. Luigi Piga, Fronte Indipendentista unidu: “Impressione di oggi ottima. È forse dai tempi di Angioy che non si vedeva tanta gente. Oggi siamo più di diecimila. C’è ora da tenere sotto controllo il processo di Quirra, e lo faremo”. Manuela Corda, M5S. “Grande manifestazione, partecipazione al di sopra delle aspettative. Io sono qui da cittadina per ascoltare la voce dei cittadini. Su una tematica che sto affrontando in Commissione Difesa, e che richiede uno studio e una conoscenza approfondita. Senza populismi”. (D.F.)
19:05. Dentro il poligono gli uomini della polizia e dell’aeronautica si sono posizionati davanti alla rete, davanti ai manifestanti, con macchine e furgoncini. Sono numerosi e vigilano sullo svolgimento della manifestazione. (F.F.)
18:59. L’ex presidente della Regione, ora eurodeputato, Renato Soru, è intervenuto a Capo Frasca: “Nessuno mette in discussione il ruolo della Difesa, ma è insopportabile che quasi tutto il peso delle servitù e delle esercitazioni militari ricada sulla Sardegna. Lo dissi anni fa, quando ero presidente della Regione, e lo ribadisco oggi, perché io, a differenza di altri, non ho cambiato idea”. (F.F.)
18:50. “Dobbiamo dire no a ogni servitù in Sardegna, non solo quella militare, questa è la prima, ma anche quelle del futuro come quella, ad esempio, energetica”, ha detto la scrittrice Michela Murgia, di Sardegna Possibile, già candidata alla presidenza della Regione il 16 febbraio scorso, che è salita sul palco allestito poco distante dall’ingresso del poligono di Capo Frasca. “Non dobbiamo essere tzeraccus (servi) – ha sottolineato, fra l’altro, Murgia – e in tanti siamo a volere queste cose e a dire no alle servitù. Due parole oggi sono su tutte: A forasa (Fuori!) e Indipendentzia”.
18:22. Dati aggiornati: sono più di diecimila le persone che stanno partecipando alla manifestazione a Capo Frasca. La situazione continua ad essere tutto sommato sotto controllo, a parte la difficoltà della polizia municipale a regolare il traffico nelle strade che portano alle spiagge. E’ arrivato anche il senatore M5S Roberto Cotti. Sono presenti anche esponenti delle associazioni dei familiari dei malati di tumori nelle zone dei poligoni. La moglie di un uomo morto di leucemia a Teulada ha fatto un discorso che ha commosso molti dei presenti. Tantissimi pulman sono arrivati dai paesi dei dintorni. (F.F.)
17.23. Prima di arrivare a Capo Frasca, due chilometri prima della manifestazione, c’è un posto di blocco dove la polizia invita ad abbandonare le auto e proseguire a piedi. (D.F.)
17:21. Moltissime le forze dell’ordine schierate. La situazione è calma e totalmente sotto controllo. Gli unici fischi indirizzati a Mauro Pili, che è stato invitato ad andarsene. Il deputato è rimasto molto colpito dalla reazione di alcuni manifestanti. (F.F.)
17:04. E’ arrivato anche Mauro Pili, che è stato particolarmente fischiato da una parte delle persone che hanno aderito alla manifestazione. Arrivati anche Michela Murgia, Doddore Meloni, Renato Soru. Si è fermato un cordone, occupata tutta la strada che arriva fino all’ingresso della base. Altri si sono sistemati invece sulla collina dove era stato sistemato il primo palchetto. (F.F.)
16:40. E’ iniziata la manifestazione a Capo Frasca, organizzata da A manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione e Comitato Gettiamo le basi, Comitato Su Giassu e comitato Su Sentidu. Al momento sono settemila le persone che si sono radunate al corteo. “Una massa infinita di persone, non ci aspettavamo tutta questa partecipazione. E’ incredibile”, dicono gli organizzatori. Alla manifestazione hanno aderito anche ProgRes a Irs, ma ci saranno anche delegazioni del Pd, di Sel, del Movimento 5 Stelle, e altri dell’opposizione di centrodestra, oltre a vari amministratori locali e le associazioni ambientaliste.
Sventolano bandiere e striscioni dei vari movimenti, contro le servitù militari e per chiedere la chiusura dei poligoni. Dietro ai cancelli della base schieramento di blindati e militari a controllo dell’area mentre davanti sono presenti polizia e carabinieri, coadiuvati da un elicottero che controlla dall’alto, per mantenere l’ordine pubblico. La protesta, comunque, si svolge pacificamente e a breve sono anche previsti alcuni interventi di indipendentisti e antimilitaristi che si avvicenderanno sul piccolo palco allestito a circa 200 metri dall’ingresso del poligono, sulla strada provinciale. Dal sit-in vengono anche scanditi slogan per una “Sardegna libera” da tutte le servitù.
“Chiusura dei poligoni in Sardegna, bonifiche a terra e a mare e riconversione economica”, è quanto hanno chiesto, fra l’altro, indipendentisti e antimilitaristi dal palco allestito poco distante dall’ingresso della base di Capo Frasca dove si svolge la manifestazione contro le servitù militari nell’isola. “Sa terra sarda a su populu sardu” e “Indipendentzia” sono alcuni degli slogan risuonati fra le migliaia di manifestanti.
(A cura di Federico Fonnesu e Davide Fara)