La battaglia per la tutela delle coste diventa un aspetto della guerra politico-editoriale che si combatte attorno alla giunta Pigliaru. Con l‘Unione sarda oggi in edicola che titola in prima pagina “Gli affari di De Benedetti” (l”editore del gruppo l’Espresso e de La Nuova Sardegna) un articolo dedicato alla vendita da parte della società Laore di cinque ettari di terreni di proprietà della Società Bonifiche sarde sul mare di Cala Sinzias, nel comune di Castiadas. E la Nuova Sardegna che dedicato allo stesso tema un servizio asettico.
Ma andiamo con ordine. La notizia della vendita dei cinque ettari di terreno è stata data dal Gruppo di intervento giuridico di Stefano Deliperi con una nota diffusa ieri. La nota si apre con la citazione, tra virgolette, di una dichiarazione rilasciata lo scorso 29 giugno dall’assessore all’Ambiente Donatella Spano per smentire che il commissariamento dell’Agenzia della conservatoria delle coste sarde fosse il preludio della sua soppressione. “Crediamo – commenta il Gruppo di Intervento giuridico – alla buona fede e al diritto-dovere di valutare realtà e ruolo dell’Agenzia da parte dell’assessore Spano e di tutta la giunta Pigliaru, ma la realtà è un po’ diversa e forse sconosciuta da chi deve valutare”.
Ed ecco che l’annuncio della vendita dei cinque ettari a Cala Sinzias viene messo esplicitamente in relazione col commissariamento dell’Agenzia delle coste. Il Gruppo di Intervento giuridico infatti sottolinea che, il 27 giugno, cioè quindici giorni dopo quel commissariamento, la Società Bonifiche Sarde ha messo in vendita i terreni. Terreni che – sottolinea l’Unione Sarda – sono “confinanti con quelli che nell’agosto del 2011 la giunta di centrodestra guidata da Ugo Cappellacci aveva acquistato per due milioni e mezzo proprio per cederli alla Conservatoria perché li proteggesse sottraendoli a una potenziale speculazione”.
In quello stesso periodo del 2011 – ma la circostanza non è ricordata nell’articolo – la giunta Cappellacci aveva anche acquistato intere pagine de l’Unione sarda (il cui proprietario è l’immobiliarista Sergio Zuncheddu) e de la Nuova Sardegna per avviare una sconcertante campagna di stampa contro il Piano paesaggistico regionale in vigore.
Ma che genere di terreni sono e a quale prezzo verranno venduti? La risposta è nel bando del 27 giugno. Si tratta di “un’area pianeggiante limitrofa al litorale marino della Località di Cala Sinzias, verso la parte a sud della cala”, è vicina a “diverse strutture sia residenziali che alberghiere anche di recente edificazione ed è raggiungibile attraverso diverse strade sia provinciali, sia comunali. “La caratteristica principale – sottolinea il Gruppo di intervento giuridico – è quella di essere interposta tra la zona residenziale turistica ed il litorale marino nella zona a sud della cala, che pertanto la rende essenziale per il raggiungimento del litorale dagli insediamenti turistici consentendo l’accesso incondizionato al litorale marino, nonché, suo interno, la realizzazione di infrastrutture per servizi ricreativi ed alla balneazione. Utilizzazione prevista nella certificazione urbanistica del PUC, e rilasciata dal Comune di Castiadas”.
Sempre stando al bando del 27 giugno, il prezzo a base d’asta è di 350mila euro (cioè 70mila euro a ettaro) con offerte minime in aumento di 1500 euro che devono essere depositate entro il prossimo 31 luglio presso un notaio di Cagliari, Roberto Onano. Il Gruppo di intervento Giuridico aggiunge che, per quanto se ne sa, la Conservatoria delle coste non è stata nemmeno interpellata su questa vendita.
Presentato così il quadro è fortemente sospetto. E l’Unione sarda lo accredita: “ Se la giunta Pigliaru – scrive il quotidiano di Cagliari – voleva dare un assist agli ambientalisti che, con qualche eccezione, hanno criticato compatti la soppressione dell’agenzia nata per salvaguardare e tutelare le coste sarde e hanno visto in quell’operazione una manovra potenzialmente pericolosa eccolo qua. Un pezzo di paradiso sul mare turchese della costa sud orientale, attiguo a rinomati villaggi turistici, è stato messo in vendita a un prezzo base di 350 mila euro, circa 70 mila a ettaro”.
È vero, riconosce il quotidiano di Cagliari, che stando a quanto si legge nel bando, quei cinque ettari sono totalmente inedificabili. Ma aggiunge: “A meno che il Piano urbanistico comunale di Castiadas, in fase di predisposizione, in futuro non preveda altro”. Ed ecco che a questo punto l’Unione inserisce un nuovo elemento sospetto. Elemento che non è presente nella nota del Gruppo d’intervento giuridico. Cita infatti una notizia diffusa pochi giorni fa dall’agenzia di stampa Adn Kronos secondo cui il 3 luglio “l’editore-imprenditore Carlo De Benedetti, il re delle carni Luigi Cremonini e il segretario generale nazionale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo sarebbero stati in Sardegna a visionare i terreni”.
La stessa nota metteva in relazione la visita dei tre (che lo scorso 11 giugno, attraverso la BF holding, hanno acquistato il 60,37 per cento di Bonifiche ferraresi) col bando per le terre di Cala Sinzias. Tradotto in parole povere il sospetto è chiarissimo: che la Regione stia – forse incosapelvomente, chissà – favorendo quello che potrebbe apparire il preludio di una speculazione immobiliare. Il quotidiano di Cagliari fa infatti propri i quesiti posti dal Gruppo di intervento giuridico: “L’Assessore Spano e il Presidente Pigliaru ne sono a conoscenza? Sono questi i ‘programmi della giunta’ in materia di efficace tutela delle coste?”. Domande che fanno da preludio alla richiesta di revoca del bando.
In serata la risposta della Regione: “L’assessore e il nuovo direttore di Laore, che prenderà servizio la prossima settimana, verificheranno i termini del bando al fine di una eventuale, laddove necessaria, rettifica”. E ancora: “L’alienazione del patrimonio di Sbs, comprese le importanti aree limitrofe alle coste, sarà valutata con attenzione, di concerto tra Laore e gli assessorati all’Agricoltura e Enti locali e con l’intera Giunta nell’ottica di una tutela assoluta delle coste e della valorizzazione delle proprietà di Sbs, controllata da Laore”.
Una risposta che appare molto rassicurante. La Regione, infatti, prende atto dei rilievi e dei dubbi del Gruppo di intervento giuridico fino al punto di dichiarare che è possibile la rettifica del bando del 27 giugno. Ma l’Unione aggiunge una ulteriore considerazione: “Il liquidatore della Bonifiche sarde, il commercialista cagliaritano Antonello Melis, ha fissato per le 20 del 31 luglio il termine per l’invio delle domande di partecipazione, che dovranno essere inviate nello studio del notaio Roberto Onano. Quel giorno si potranno capire molte cose”. Traducendo anche questo concetto in parole povere, significa che se tra i partecipanti all’asta comparissero De Benedetti e Cremonini si riterrebbero in qualche modo confermati i sospetti. La guerra, evidentemente, è solo iniziata.
N.B.