Mentre nell’Isola si discute dell’ampliamento della Rwm Italia, a Berlino si tiene l’annuale assemblea degli azionisti della Rheinmetall, il colosso tedesco degli armamenti che controlla la società attiva in Sardegna. Proprio da Berlino, grazie alla Fondazione Finanza Etica di Banca Etica, intervenuta all’assemblea con il giornalista-ricercatore Mauro Meggiolaro , arrivano notizie sull’ampliamento degli stabilimenti dell’Iglesiente in cui vengono prodotte le bombe utilizzate dai sauditi nella guerra dello Yemen. Il ceo della Rheinmetall Armin Pappenger ha, infatti, dichiarato che sono previsti “15-20 milioni nel 2017 e altrettanti nel 2018 per l’ampliamento della fabbrica di Domusnovas-Iglesias”.
Insomma, circa 40 milioni di euro in due anni per far fronte alle sempre più ingenti commesse ottenute dalla Rwm Italia. L’ultima delle quali – già autorizzata dal governo italiano – ammonta a 411 milioni, come si evince dall’ultima Relazione annuale in materia di armamenti depositata in parlamento dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a fine aprile. Una cifra record, che ha fatto balzare la Rwm Italia al terzo posto tra le aziende italiane del settore della Difesa per valore delle autorizzazioni rilasciate nel 2016 dal governo. Dell’ordine si conosce la quantità di armamenti richiesti: poco meno di 20mila bombe (tra Mk82, 83 e 84) e la provenienza geografica del committente, che – stando alla relazione annuale della stessa Rheinmetall – appartiene alla regione denominata MENA (Middle East – North Africa). Ma non è dato sapere di quale stato si tratti. Visto il consolidato rapporto commerciale tra Rwm e sauditi, quelle bombe potrebbero essere destinate proprio alla monarchia degli Al Saud. A precisa domanda di Meggiolaro, il ceo Pappenger risponde: “Non possiamo dire se le bombe prodotte in Sardegna andranno ai sauditi”.
L’assemblea degli azionisti Rheinmetall fa emergere anche un’altra notizia: esisterebbe un progetto per la realizzazione di una fabbrica di munizioni targata Rwm Italia in Egitto. A rivelarlo è sempre Pappenger, che ha precisato: siamo ancora a livello di discussioni preliminari.
Le dichiarazioni di Pappenger vengono definite incredibili dal senatore M5s Roberto Cotti: “Per questi signori l’azienda, con la produzione di bombe in Sardegna, risponde ai bisogni essenziali delle persone. E, infatti, hanno precisato: ‘esportiamo dall’Italia perché i sauditi ci chiedono proprio quelle bombe’. Ma quali persone? Forse le migliaia di vittime civili yemenite che hanno perso la vita a causa dei bombardamenti dell’Arabia Saudita?”.
Anche Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana Disarmo interviene sull’assemblea degli azionisti Rheinmetall: “Come dimostrato dal “Rapporto finale del gruppo di esperti sullo Yemen”, trasmesso il 27 gennaio scorso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, le bombe esportate ai sauditi sono utilizzate per bombardare lo Yemen, in una guerra che non ha alcuna legittimazione dal punto di vista del diritto internazionale e che ha generato oltre seimila morti tra i civili, di cui mille bambini”.
Piero Loi
@piero_loi