È scontro sulla Conservatoria delle coste, l’agenzia regionale istituita nel 2007 per tutelare e valorizzare gli ecosistemi costieri e gestire i litoranei, e di fatto concentrata nella salvaguardia delle torri sul mare (un’immagine dal sito www.sardegnatorri.eu) e sulle ex vedette. Il 12 giugno scorso la giunta di Francesco Pigliaru, su proposta dell’assessore all’Ambiente Donatella Spano ha deciso di commissariarla, ma adesso contro quella decisione ci sono le firme le prime 50 sottoscrizioni di un appello attraverso il quale viene chiesto all’Esecutivo di fare marcia indietro.
Tra i firmatari, il presidente della commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, Ermete Realacci; il Fondatore e presidente onorario Wwf Italia, Fulco Pratesi; il vicepresidente e il direttore del Kyoto Club, Francesco Ferrante e Sergio Andreis; gli scrittori Dacia Maraini, Marcello Fois e Massimo Carlotto; il coordinatore nazionale di Libera, Enrico Fontana; il docente dellUniversità di Cagliari, Giuseppe Melis; i musicisti sardi Paolo Fresu e Elena Ledda. In lista anche 12 Comuni sardi: Arbus, Buggerru, Calasetta, Castelsardo, Castiadas, Cuglieri, Domus de Maria, La Maddalena, Masainas, Porto Torres, Sant’Antioco e Stintino.
“L’appello – si legge in una nota – è attivo da oggi anche sulla piattaforma Change.org, perché tutti si chiedono: che fine farà il patrimonio costiero affidato alla gestione dellAgenzia? Oltre 6.000 ettari, fra i litorali di Alghero, Muravera, Buggerru, Castiadas, ritorneranno, infatti, nella disponibilità delle strutture regionali ordinarie, portando di fatto le lancette dell’orologio indietro di 10 anni, quando le coste della Sardegna venivano gestite in maniera settoriale. Con la soppressione dell’Agenzia migliaia di ettari di coste, ad alto valore paesaggistico e ambientale, potranno, inoltre, essere messi in vendita ai migliori offerenti, pronti a speculare sulle coste sarde, magari con il pretesto di attrarre investimenti esteri”.
Sul tema è più volte intervenuta lo stesso assessore Spano che, fin dal 12 giugno, aveva chiarito: “Non stiamo cancellando le funzioni indispensabili della Conservatoria. Con soli otto dipendenti, anzi, l’Agenzia ha fatto un ottimo lavoro di predisposizione di progetti europei. Ma penso che una struttura così piccola possa funzionare in modo efficiente anche come servizio interno all’assessorato, svolgendo, con gli stessi eccellenti dipendenti, il lavoro attuale. Solo in questo modo si possono tagliare davvero i costi della macchina regionale”. Una posizione, questa, che la Spano a ribadito anche ieri.
I firmatari dell’appello la pensano diversamente. “Il commissariamento è ingiustificato, in quanto la Conservatoria è un Ente non in perdita, capace di risparmiare e investire al meglio il denaro pubblico, come mostrano i rapporti ufficiali sul suo funzionamento. L’efficienza economica e gestionale dellAgenzia, esempio unico in Italia, e la sua capacità di attrarre finanziamenti per la Sardegna dimostrano la validità di investire nelle politiche ambientali per creare uno sviluppo realmente sostenibile. La Conservatoria ha valorizzato, ad esempio, il patrimonio delle torri costiere, dei fari e delle stazioni semaforiche, iniziando il difficile restauro di molti manufatti e riportando questi beni culturali a un uso pubblico, in assenza di risorse statali per la loro tutela. Questo Ente, amministrando direttamente il patrimonio regionale, ha dimostrato che esiste un modello alternativo ed efficace di gestione di questi beni al quale si ispirano tutte le altre regioni italiane costiere”.