Una caterva di fogli di via colpisce oltre venti militanti del Comitato No Basi impegnati nella lotta contro poligoni ed esercitazioni. “Emessi in seguito al sopralluogo a Porto Pino, effettuato in vista della manifestazione del 3 novembre contro l’esercitazione Trident Juncture”, rende noto il comitato, i provvedimenti della questura vietano a chi ne è colpito di far ritorno nel comune di Teulada per i prossimi tre anni. Netta la replica del portavoce del comitato studentesco contro le basi Mauro Aresu: “C’è chi spara bombe, mentre chi è nato qui non può circolare liberamente sulla propria terra. Si tratta di misure volte a indebolire la partecipazione alla manifestazione del prossimo 3 novembre, che ledono, oltretutto, la libertà di espressione”. “Il sopralluogo dei giorni scorsi era funzionale a capire come si sarebbe potuta chiedere l’autorizzazione per la manifestazione”, aggiunge il portavoce. L’iniziativa organizzata nei dintorni della base di Teulada è poi stata comunicata alla questura.
Oltre al sopralluogo, i nuovi provvedimenti chiamano in causa anche fatti relativi a iniziative pregresse, ma “gli episodi contestati sono riportati con inesattezze sostanziali”, fa sapere il comitato. I recenti fogli di via si sommano a quelli che hanno colpito ventotto attivisti lo scorso 14 ottobre. In quel caso vennero contestati i fatti risalenti al dicembre del 2014. Manifestazione non autorizzata e accesso in luoghi interdetti, oggi, le accuse di polizia e carabinieri di Carbonia. Ulteriori dettagli verranno resi noti nel corso della conferenza stampa indetta per questo pomeriggio.