La battaglia contro lo spopolamento e per lo sviluppo delle zone interne della Sardegna si può vincere anche cercando di attrarre pensionati dall’estero. Ne hanno parlato a Bitti il vicepresidente della Regione Raffaele Paci (a destra nella foto)e l’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, insieme a consiglieri regionali, amministratori locali e imprenditori. Occasione dell’incontro, la proposta di una legge che punta proprio a sostenere il trasferimento in Sardegna di pensionati provenienti da altri Paesi europei presentata e illustrata dal sindaco Giuseppe Ciccolini (primo da sinistra).
“Siamo favorevoli a questo intervento e siamo pronti a sostenerlo, ora servono ancora alcuni passaggi per mettere a punto i dettagli”, dice Paci. “Certo questo è un tassello, che non risolve da solo un problema strutturale che riguarda un mondo intero e che è un fenomeno globale, però noi lo vogliamo affrontare e combattere con tanti strumenti come questo. E poi, sopra tutto, c’è tutto il grande lavoro che stiamo facendo insieme a tutti i sindaci con la programmazione territoriale, l’esempio concreto di come dare risposte ai territori con 350 milioni di soldi veri e proposte che arrivano dal basso. Certo poi questi interventi vanno realizzati in fretta, e la lentezza della pubblica amministrazione è un’altra di quelle questioni trasversali che di sicuro non si risolvono in una legislatura ma contro cui, vi assicuro, combattiamo ogni giorno. Con questi progetti vogliamo creare sviluppo e occupazione. E il lavoro, come abbiamo sempre detto, lo fanno le imprese: abbiamo stanziato 250 milioni sui bandi e le imprese stanno rispondendo molto, anche sui bandi territoriali. Il pubblico da parte sua deve accompagnare questi processi, favorendo la corrispondenza fra domanda e offerta di lavoro. Io sono convinto che le zone interne abbiano grandi possibilità per il futuro – conclude Paci -. Abbiamo ambiente, tradizioni e capitale umano e si può produrre ricchezza nei territori puntando su questi elementi con l’aiuto dell’alta tecnologia. Noi siamo pronti a sostenere questi progetti: abbiamo messo in campo risorse mai stanziate prima e continueremo in questa direzione”.
Sono 350 i milioni, di cui 204 ancora da programmare, messi in campo per la programmazione territoriale della Sardegna: sviluppo dei territori, crescita dell’economia, politiche antispopolamento e un modo completamente nuovo di programmare le risorse, tutte insieme quelle europee, nazionali e regionali. Importanti i risultati già raggiunti in poco più di due anni: quasi il 90% dei Comuni potenzialmente interessati è già coinvolto, e a questo tipo di intervento se ne affiancano altri (Iti, Investimenti territoriali integrati; Snai, Strategia nazionale per le aree interne). Contemporaneamente, sono operativi il Piano Sulcis, il Piano per il Nuorese e il Pon Metro. Complessivamente, parliamo di 20 progetti, 30 Unioni, 248 Comuni, 798.595 abitanti, ovvero l’85% dei Comuni (che sono in tutto 293) e l’88% della popolazione (921.841) potenzialmente interessati.
“La proposta di legge avanzata dal sindaco di Bitti è molto interessante per diversi motivi, innanzi tutto perché proviene da un primo cittadino”, sottolinea Erriu. “Di solito siamo abituati a sentire delle lamentazioni in materia di spopolamento, invece stavolta c’è una proposta concreta che va in una direzione utile. Intendiamoci: parlare di spopolamento significa affrontare un problema di difficile soluzione, in quanto le cause sono molteplici e complesse, come dimostrano numerosi studi in proposito. Riguarda non solo i paesi dell’interno ma quasi tutti i Comuni della Sardegna. Taluno ritiene di dover prendere seriamente in considerazione il ripopolamento attraverso i flussi migratori, come del resto è già accaduto in passato. Intanto, occorre guardare con grande interesse alle iniziative presentate negli ultimi mesi da alcuni sindaci delle zone interne, che si affiancano alle politiche di sviluppo promosse dalla Regione. Abbiamo in Sardegna una grande presenza di abitazioni inutilizzate sparse un po’ in tutta l’Isola. È un problema di grande portata. La Regione sta portando avanti una politica di sensibilizzazione per il recupero dell’esistente e la limitazione del consumo del suolo, nei centri storici ma non solo. Stiamo mettendo in campo tanti strumenti anche per la valorizzazione e il recupero degli immobili di proprietà regionale, a favore delle comunità locali”.