Salgono a tre le morti sospette di pazienti che erano ricoverati al centro Aias di Decimonannu, finito al centro di un’indagine della Procura di Cagliari con quattordici persone indagate, tra cui Vittorio Randazzo, direttore della struttura di via Carducci nonché figlio di Bruno, in fondatore dell’Aias. Dopo la denuncia Maurizio Nonnis – fratello di Gianfranco, un uomo disabile deceduto nel 2013 e che a Decimomannu aveva trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita – si aggiunge la storia di Giuseppe Serra, 55 anni, di Morgongiori, morto la notte tra il 10 e 11 agosto del 2010 per asfissia. Il terzo paziente, ospitato nel centro e di cui non si conosce il nome, ha invece perso la vita l’anno scorso, strozzato da un boccone.
Il caso delle due nuove morti sospette è riportato oggi dal quotidiano L’Unione Sarda. Sulla vicenda di Serra, in particolare, c’è un processo aperto: sul banco degli imputati due ausiliari, un infermiere e il direttore sanitario di Decimomannu, Rajab Humaidan. Secondo l’accusa, il 55enne sarebbe morto soffocato in seguito al peso delle sbarre di ferro che gli tenevano fermi la testa e il torace.
Prosegue intanto l’inchiesta della Procura, in mano il pubblico ministero Liliana Ledda: per i quattordici indagati a diverso titolo e accusati di omissione di atti di ufficio, percosse, omissione di referto, maltrattamenti e lesioni personali, lunedì è previsto l’interrogatorio davanti al gip Giampaolo Casula.