Nessuno stop di 24 ore all’azione di protesta con il blocco delle esercitazioni a mare davanti al poligono di Capo Frasca. Anzi, l’esasperazione dei pescatori, orfani degli indennizzi, cresce. Tanto che i rappresentanti delle marinerie e delle associazioni della pesca dell’Oristanese incontreranno in serata il prefetto vicario Paola Dessì per sottolineare che la situazione “non è più controllabile”. “Sino ad oggi abbiamo garantito che nessuno facesse colpi di testa – spiega all’ANSA Gabriele Chessa di Legacoop – ma in assenza di risposte dalla Difesa gli animi si stanno esacerbando e non siamo più in grado di garantire niente. Auspichiamo quindi che l’impegno preso dalla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio, che abbiamo incontrato oggi, per interloquire da subito con il ministero dia i suoi frutti e arrivino i segnali sperati”. Domani, quindi, si replica: ancora una volta scatterà il doppio presidio in mare, al limite della cosiddetta ‘campana di sgombero’ che delimita la zona rossa delle esercitazioni, e a terra davanti ai cancelli della base.
Intanto i pescatori incassano il sostegno della commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito, in questi giorni in missione in Sardegna. “Condividiamo pressoché all’unanimità le istanze dei pescatori, ci siamo presi ventiquattro ore di tempo per contattare il Governo e capire come si può uscire finalmente da questa impasse”, ha dichiarato all’ANSA Roberto Capelli (Cd), uno dei membri della commissione, dopo l’incontro a Capo Frasca con i pescatori. Un altro commissario, Edmondo Cirielli (Fdi), ha fatto notare che “da oltre un anno il presidente del Consiglio disattende la risoluzione adottata dalla commissione Difesa, con la quale si chiede adeguata attenzione ai diritti dei pescatori della zona soggetta a limitazioni nel mare antistante il poligono di Capo Frasca per giuste esigenze della Difesa nazionale”. Per questo, ha annunciato, “presenterò un’interrogazione urgente al premier, perché dia il via libero finanziario che consenta il rispetto della risoluzione”.