Le auto di due donne dirigenti della compagnia aerea Meridiana fly date alle fiamme. Un raid incendiario che evoca scenari ancora più foschi per la nuova Meridiana/Alisarda. Mai nella storia cinquantennale del vettore sardo fondato dall’Aga Khan si era visto qualcosa del genere. Un‘azione intimidatoria, quasi terroristica, pianificata, che nella scorsa notte ha distrutto una Peugeot 506 aziendale, in uso ai dipendenti della compagnia aerea, utilizzata dalla responsabile degli Affari Generali del gruppo e una Fiat 500, di proprietà della responsabile del Personale, braccio destro del direttore del personale, Paolo Carcone. La Peugeot 506 era stata data in uso a Rossella Iandolo, dirigente della compagnia aerea, che si occupa della gestione dei contratti e degli Affari generali. Quasi contemporaneamente, dall’altra parte della città, tra via Ponente e via Ciclone, in località Pittulongu, le fiamme hanno distrutto una Fiat 500 di proprietà di Micaela Picciolini, responsabile della gestione del Personale di Meridiana.
I fatti criminosi dopo le tensioni sulla procedura dei Cfs?
Due episodi che paiono inevitabilmente collegati. Le due dirigenti colpite, infatti, si occupano di gestione del personale e di contratti, ma soprattutto appartengono a quel settore amministrativo (“Terra”) entrato in conflitto con i dipendenti del settore “Volo”, le cosiddette “magliette rosse”; i dipendenti amministrativi che hanno inscenato ieri una manifestazione davanti alla palazzina del centro direzionale della compagnia a Olbia per differenziare la loro posizione e chiedere ai sindacati di portare avanti i tavoli separati tra le varie categorie di lavoratori Meridiana. Rossella Iandolo si occupa di contratti di vario tipo, per esempio è anche quella che stabilisce gli alberghi dove il personale di volo nei trasferimenti deve passare la notte. Ma è la posizione della Picciolini quella più delicata. Carabinieri e polizia conducono le indagini, ma la domanda è inevitabile: esiste una connessione tra l’atto criminale di questa notte e il ruolo della dirigente Meridiana? Perché la Picciolini è la vice di Paolo Carcone, colui che proprio ieri, assente dal tavolo, è stato pesantemente attaccato dalle Rsa dei sindacati sulla questione dei Cfs: i passaggi “fuori servizio”, cioè trasferimenti gratuiti per i dipendenti della compagnia aerea negli spostamenti da una base all’altra. Carcone li ha limitati a soli 4 in un mese: la giustificazione è che essendo in cassa integrazione (alcuni anche in malattia), i lavoratori non ne hanno diritto. I sindacati contestano la scelta e la considerano una “ritorsione” e un modo per impedire che i lavoratori partecipino alle manifestazioni. Può essere un episodio marginale come questo all’interno di una vertenza su 1643 esuberi ad aver scatenato questa intollerabile violenza? O si può ipotizzare l’esistenza di una “frangia violenta”, diciamo così, all’interno della protesta, che si è staccata dalle manifestazioni ufficiali e ha scelto una strategia criminale?
Il precedente di uova e farina contro gli equipaggi. La compagnia: “Gesti inqualificabili”
Non si è fatta attendere la risposta di Meridiana (che dal 16 dicembre diventerà Alisarda, in quanto la holding riacquisterà il nome originario della compagnia aerea fondata 50 anni fa dal principe Karim Aga Khan) che in una nota ha definito quelli di questa notte nei confronti delle auto di due dipendenti “gesti inqualificabili, chiaramente finalizzati, messi in atto da persone irresponsabili, che offendono la storia di un’azienda che, in oltre 50 anni, mai ha registrato atti così gravi”. “L’azienda condanna qualsiasi comportamento violento, ingiustificabile e gravissimo ed esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà ai propri dipendenti – recita la nota stampa – l’auspicio è che i responsabili vengano identificati rapidamente. Meridiana è certa che tutta la comunità sociale e politica della Sardegna si stringerà attorno ai lavoratori e ai loro rappresentanti – conclude la compagnia aerea sarda – aiutandoli a riaffermare la necessità di un clima sereno, condizione indispensabile per affrontare questa delicata fase, garantire la sopravvivenza aziendale e il massimo sostegno ai nostri lavoratori”. Per ora non si fanno ipotesi investigative, ma gli incendi alle auto delle due dirigenti vengono in qualche modo ricollegate agli episodi, meno gravi, del 15 novembre scorso, in cui cinque dipendenti di Meridiana, membri di alcuni equipaggi in partenza da Olbia, verso le 6 di mattina erano stati raggiunti da un improvviso lancio di uova e farina, da parte di alcune persone con il volto coperto, prima di entrare in servizio.
Il Fondo speciale del trasporto aereo senza soldi: a rischio la Cigs e niente decreto per l’estensione della mobilità
In mezzo al caos di una trattativa per i 1634 esuberi di Meridiana funestata da atti criminali, si inserisce anche l’insicurezza sull’accesso agli ammortizzatori sociali. Ieri si è riunito il Fondo speciale per il trasporto aereo, il quale ha comunicato come Meridiana fly sia coperta fino al 31 dicembre del 2014 e Maintenence lo sia stata fino allo scorso 31 ottobre, ma per il futuro non ci sono garanzie per l’erogazione del trattamento di Cigs. I lavoratori Meridiana, rispetto ad altre categorie, sono garantiti dal fatto che sia l’azienda ad anticipare la Cigs, ma Meridiana come si comporterà adesso? Senza contare che se la trattativa sindacale non si concluderà con una definizione degli esuberi, o degli esodi volontari e i prepensionamenti, entro il prossimo 31 dicembre, dal primo gennaio l’entrata in vigore della Riforma Fornero priverà i lavoratori licenziati o gli esodi volontari, del regime speciale della mobilità con i quattro anni più due, per sei anni complessivi di trattamento all’80% dell’ultimo stipendio. Anche se il Fondo speciale del Trasporto aereo ha ribadito le difficoltà dell’Inps sul fronte della sostenibilità della mobilità speciale per il settore aereo e la mancanza di soldi per il decreto che il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, avrebbe garantito anche in sede di trattativa con Meridiana.
Giandomenico Mele