La legge italiana dal febbraio 2013 permette di usare la cannabis per trattare la spasticità muscolare nella sla e nella sclerosi multipla, per combattere gli effetti collaterali della chemioterapia e contro il dolore cronico. Undici regioni hanno già approvato norme di attuazione specifiche: Puglia, Liguria, Veneto, Toscana, Friuli, Marche, Abruzzo, Umbria, Sicilia, Basilicata ed Emilia Romagna garantiscono la gratuità dei farmaci cannabinoidi, regolano le modalità di accesso alle terapie e promuovono corsi di formazione e aggiornamento per medici e operatori sanitari. Tra queste Ligura, Abruzzo, Sicilia e Veneto hanno anche previsto la possibilità di stipulare convenzioni con centri e istituti per produrre e preparare i medicinali cannabinoidi.
E la Sardegna? Per ora non esiste una norma regionale che dia precise disposizioni al sistema sanitario regionale sulla cannabis terapeutica: l’unico farmaco in commercio è il Sativex ma è distribuito gratuitamente solo ai pazienti del Centro Sclerosi Multipla dell’ospedale “Binaghi” di Cagliari. Per tutti gli altri, che si tratti del farmaco Sativex o dei preparati di farmacia a base di Bedrocan che arriva dall’Olanda, la terapia è a pagamento.
Qualche settimana fa il ministero della Salute e il ministero della Difesa hanno siglato un accordo per la creazione di farmaci cannabinoidi da parte dell’Istituto farmaceutico militare di Firenze. Sarà la svolta anche per l’isola? “Al momento sono in stesura i protocolli attuativi – chiarisce Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità – ai quali la Regione Sardegna si adeguerà con tempestività. I tempi sono stimati entro l’anno 2015. A questo punto non sarà più disponibile per i pazienti solo il Sativex, ma saranno predisposti farmaci simili al prodotto olandese, il Bedrocan, che chiaramente essendo prodotto in Italia avrà un prezzo molto più contenuto”. Il farmaco sarà poi distribuito da Firenze alle farmacie del resto d’Italia.
Francesca Mulas
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