Dal marzo 2015 in Yemen si combatte un sanguinoso conflitto, interrotto solo di recente dai negoziati di pace. In oltre un anno, più di 5.700 persone sono state uccise, tra cui almeno 500 bambini. Nonostante l’acuta crisi umanitaria e i crimini di guerra, per tutta la durata del conflitto, l’Italia ha continuato a essere tra i maggiori fornitori di armi all’Arabia Saudita, paese che ha guidato la coalizione militare intervenuta nello Yemen. Alcune delle armi usate per violare ripetutamente i diritti umani sono state prodotte anche in Sardegna, negli stabilimenti RWM Italia a Domusnovas, successivamente partite dal porto di Cagliari verso l’Arabia Saudita. Delle responsabilità dell’Italia e del ruolo della Sardegna nella fornitura di armi all’Arabia Saudita se ne parlerà venerdì 24 giugno a Cagliari, dalle 17 e 30, presso la Mediateca del Mediterraneo in via Mameli 164, nel corso del convegno “Yemen: chi ha armato il conflitto? Le responsabilità dell’Italia nella vendita di armi all’Arabia Saudita”, organizzato da Amnesty International Sardegna. Interverranno Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia, Maurizio Simoncelli, vicepresidente di Archivio Disarmo, Piero Loi, giornalista di Sardiniapost, Franco Uda, segretario regionale dell’Arci Sardegna e Coordinatore nazionale pace, solidarietà e cooperazione internazionale dell’Arci e Roberto Cotti, senatore del Movimento 5 Stelle. Modererà Ottavio Olita, giornalista e scrittore
Sarà inoltre possibile visitare la mostra fotografica “Sanaa: la città dai vetri infranti e dai sogni distrutti” di Rawan Shaif, giornalista e fotografa britannico-yemenita che ha lavorato in Yemen per oltre 10 mesi raccontando la guerra per diversi giornali internazionali tra cui Al-Jazeera, Global Post, New York Times e Der Spiegel. Rawan ha fotografato il dramma di Sanaa, una città devastata dalle bombe a grappolo, e Taiz, una città sotto assedio, catturando terribili scene di distruzione in ogni angolo della strada percorsa. La mostra sarà visitabile fino all’8 luglio.