La Procura di Tempio ha indagato il commissario dell’Autorità portuale di Olbia, Fedele Sanciu, e il ministro che lo ha nominato, Maurizio Lupi (Trasporti e Infrastrutture). Sanciu e Lupi sono accusati di concorso in abuso di atti d’ufficio. Il sostituto procuratore Riccardo Rossi vuole accertare se il commissario abbia realmente i titoli accademici richiesti per occupare quella poltrona.
La storia di Sanciu è nota: al momento risulta che il suo titolo di studio sia la terza media, e per questo settimane fa venne presentato un esposto in Procura da Andrea Viola, consigliere della commissariata Provincia di Olbia-Tempio. Adesso è stata aperta un’inchiesta. Anche perché c’è di mezzo la spesa di fondi pubblici: ricoprendo quell’incarico si arrivano a guadagnare 250mila euro l’anno.
Lupi, comunque, è stato indagato per abuso d’ufficio anche per la nomina di Piergiorgio Massidda all’Autorità portuale di Cagliari: il ministro l’aveva scelto come commissario dopo che il Consiglio di Stato aveva fatto decadere Massidda (che però è un medico) da presidente. Massidda, poi, è stato sostituito proprio da Lupi.
Il Ministero. Secondo il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la nomina di Sanciu è regolare. La precisazione arriva dopo l’apertura dell’inchiesta. Il suo nome – spiega ora il Ministero riferendosi al commissario – è stato scelto all’interno della terna indicata dagli enti locali per la presidenza dell’Autorità portuale del Nord Sardegna. Fedele Sanciu – spiega il Ministero in una nota – è stato nominato commissario straordinario a Olbia il 5 settembre 2013, ed il suo mandato scadrà tra pochi giorni, il 6 marzo. “Gli uffici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono a disposizione per fornire tutti i dettagli sulla correttezza dell’iter procedurale seguito. La nomina – sottolinea ancora il Ministero riferendosi ad un’analoga indagine che vede coinvolto l’ex presidente dell’Authority di Cagliari, Piergiorgio Massidda – è avvenuta ben prima della sentenza del Consiglio di Stato che, ribaltando la sentenza del Tar in merito, definiva nuovi requisiti per accedere al ruolo di presidente di Autorità portuale. Sul tema della portualità italiana il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando a un radicale progetto di riforma che, tra l’altro, riduca drasticamente il numero delle Autorità portuali; attualmente sono 24, troppe”.
Il legale di Sanciu. “L’azione penale, in presenza di un esposto, è obbligatoria”: così l’avvocato Marco Pilia, legale del commissario dell’Autorità portuale del Nord Sardegna, Fedele Sanciu, indagato insieme al ministro Lupi per presunte irregolarità nella sua nomina. “Noi non abbiamo ricevuto alcun avviso di garanzia – precisa l’avvocato – In seguito ad un esposto la Procura ha l’obbligo di verificare la fondatezza della denuncia, quindi è stato aperto un fascicolo, su cui ora i magistrati dovranno fare chiarezza”. “Sono sereno e fiducioso dell’operato dei magistrati”, ha nel frattempo dichiarato Sanciu.
Andrea Viola (Pd). “La nomina di Fedele Sanciu a commissario dell’Autorità portuale del nord Sardegna è illegittima, perché non viene rispettata la legge che invece prevede competenze conclamate, che lui non ha”. A parlare è Andrea Viola, l’ex consigliere provinciale del Pd e consigliere comunale di Golfo Aranci che con il suo esposto-denuncia ha fatto scattare l’inchiesta. L’iniziativa di Viola risale al 6 febbraio scorso e nell’esposto si chiede ai magistrati di verificare la regolarità della nomina a commissario di Sanciu, ex senatore del Pdl, per accertare se abbia i titoli per ricoprire l’incarico. “Sanciu – denuncia l’esponente del Pd – è in possesso della terza media e con nessun altra qualifica che gli possa assegnare quei titoli richiesti dalla legge, che parla di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Per il firmatario dell’esposto, quindi, l’attuale commissario non avrebbe alcuna competenza nel settore, in particolare per quel che riguarda le “valenze strategiche, economiche e sociali” di gestione dei porti. “Nel mio esposto – precisa infine Viola – ha anche chiesto che possano essere vagliate le decisioni assunte e le nomine fatte dal commissario in questi sei mesi di mandato”.