Sono stati completati i lavori di restauro della tomba di Rubellio, sepolcro monumentale del complesso funerario di età romana nelle pendici del colle di Tuvixeddu, a ridosso del viale Sant’Avendrace.
Il restauro, iniziato nel 2011 e durato circa 2 anni, è stato finanziato da Arcus S.p.A., ora incorporata in Ales S.p.A. per un importo pari a 270 mila euro e ha interessato sia il sepolcro fatto realizzare nel I secolo d.C. da Caio Rubellio per sé e per le sue due mogli, come riportato nell’epigrafe all’ingresso, sia le tre tombe adiacenti.
L’obiettivo iniziale era quello di contrastare il degrado del banco roccioso nel quale le tombe sono state scavate, che presenta caratteristiche geologiche fortemente esposte a deterioramento, e mitigare le manomissioni derivate dagli usi impropri intervenuti in età moderna. Si tratta del primo intervento conservativo di tombe a camera ipogeica nell’area urbana di Cagliari, che ha consentito di mettere a punto le metodologie più adeguate al mantenimento dei calcari locali, da adottare anche nei futuri interventi.
Il lavoro di restauro sarà presentato al pubblico cagliaritano lunedì 20 giugno con una conferenza stampa: interverranno il soprintendente archeologo Marco Edoardo Minoja, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, il direttore del Dipartimento di Storia Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari Francesco Atzeni. L’appuntamento è alle 10.30 davanti alla Tomba di Rubellio, ingresso da Vico IV Sant’Avendrace.
L’intervento è stato completato nel 2015 con il contributo di 16 mila euro del Comune di Cagliari, che ha consentito di pulire e mettere in sicurezza altri due ambienti funerari attigui, ampliando così il percorso di visita.
La necropoli di Tuvixeddu è, inoltre, oggetto di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Soprintendenza Archeologia della Sardegna e dal Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari per attivare un programma congiunto di ricerche, studi e pubblicazioni.
Il progetto avrà una durata di 5 anni, rinnovabile per altri 2, e sarà focalizzato sulle ricerche e sugli scavi effettuati sul colle nell’Ottocento e nel Novecento non ancora analizzati a fondo e per questo ancora poco noti: saranno studiati in particolare i tipi tombali, gli elementi decorativi e simbolici, le pratiche funerarie, i corredi e agli arredi funerari della necropoli punica.
La tomba di Rubellio, foto da Sardegna Digital Library