Mentre è in corso a Carloforte la manifestazione Girotonno (leggi qui il programma), gli ambientalisti chiedono di fermare la “mattanza” e per sabato 4 giugno per tutta la giornata i volontari Lav, assieme al Gruppo Antispecismo di Cagliari e ad altri gruppi di animalisti, hanno organizzato un presidio proprio nell’isola di San Pietro contro “il massacro dei tonni”.
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“La chiamano festa ma si chiama mattanza – hanno spiegato gli ambientalisti – è questo quello che viene celebrato ogni anno a Carloforte, un macabro rituale la cui celebrazione nel contesto di una festa lo rende ancor più grottesco, paradossale e fuori luogo: si tratta di un rito brutale di sopraffazione, violenza, sofferenza e morte. I pesci arrivano in banchi dall’Atlantico per depositare le uova in un ambiente più caldo. I tonni vengono costretti a entrare nella prima ‘grande camera’. Poi non essendo in grado di tornare indietro entrano nelle camere vicine, disposte in fila e comunicanti fra loro per mezzo di porte costituite da un sistema di reti fisse. Quando il rais (il capo della tonnara) ritiene che il numero di tonni sia sufficiente, dalla sua piccola barca, la ‘musciara‘, fornisce le istruzioni perché i tonni vengano indotti ad entrare nella ‘camera della morte’. Vengono quindi brutalmente uncinati, arpionati e lasciati morire asfissiati e agonizzanti in un mare di sangue”.
Animal Equality – hanno sottolineato gli ecologisti – ha realizzato di recente “un’investigazione con riprese video e numerose immagini, anche sott’acqua, smascherando la mattanza dei tonni a Carloforte. Una pratica cruenta che tra la fine di maggio e l’inizio di giugno di ogni anno causa la morte di migliaia di tonni rossi. Le istantanee mostrano la triste realtà e la sofferenza dei tonni durante la loro cattura ed uccisione.