L’appalto del Comune di Alghero per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti finisce sotto inchiesta. Il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Sassari sta approfondendo alcuni aspetti della lunga e travagliata assegnazione del servizio, un investimento di oltre 60 milioni di euro in sette anni. L’indagine in corso è destinata a verificare responsabilità penali nella gestione dell’appalto.
La raccolta dei rifiuti è uno degli ostacoli più grandi con cui hanno fatto i conti le ultime quattro amministrazioni: due commissariali, la giunta guidata da Stefano Lubrano e quella attuale, con sindaco Mario Bruno. Il percorso del nuovo appalto parte nel 2012, ma il servizio è in proroga da prima. L’anno scorso il servizio è stato aggiudicato ad Ambiente 2.0, consorzio di cui fa parte anche Aimeri, aggiudicataria del vecchio appalto, che ha operato in proroga sino a pochi mesi fa.
L’assegnazione era stata contestata da De Vizia Transfer, esclusa dalla commissione aggiudicatrice, e da Ciclat, secondo cui Ambiente 2.0 non avrebbe dovuto essere ammessa perché Aimeri, consorziata, non aveva dichiarato diverse risoluzioni contrattuali con più amministrazioni per errori professionali compiuti in servizi analoghi, come ha sentenziato il Tribunale amministrativo regionale, annullando l’aggiudicazione in favore della stessa Ciclat, che si era classificata seconda. Ambiente 2.0 ha impugnato il pronunciamento del Tar davanti al Consiglio di Stato. È dei giorni scorsi il rinvio a fine marzo della sentenza d’appello amministrativo. Il servizio è gestito in proroga da EnergeticAmbiente, che ha affittato il ramo d’azienda da Aimeri ed è diventata titolare del contratto col Comune di Alghero.