Team Italia 4 Mori: a Panama la Nazionale italiana di surf che ha esaltato gli appassionati parlava in sardo

C’è una notizia che i quotidiani sardi tradizionali non hanno sottolineato, ma che gli appassionati di surf da onda hanno seguito assiduamente dai tanti siti specializzati nel mondo: la nazionale italiana impegnata la scorsa settimana ai campionati mondiali a Panama era guidata e trascinata dai sardi… e ha fatto unu figuroni come mai prima d’ora!!!

L’exploit di Federico Pilurzu, l’apporto di Francisco Porcella con la guida carismatica del ‘coach’ Antimo Vallifuoco hanno fatto la differenza rispetto al passato e hanno permesso ai colori azzurri di finire con un insperato 15° posto difronte ai colossi mondiali.

Federico, 27 anni, residente a Playa de Tamarindo in Costa Rica è terminato 7°, risultato mai raggiunto prima da nessun italiano.
Il suo crescendo nelle batterie dei vincenti e nei ripescaggi, hanno esaltato le centinaia di tifosi che hanno seguito l’evento svoltosi a Playa Santa Catalyna, ma sopratutto i milioni che l’hanno seguito via internet.

Federico Pilurzu è nato a Cagliari ed è cresciuto a Capitana dove suo padre Toto, windsurfista della prima generazione, fece storia e soldi con la ‘Gelateria Tropicana’.

Nella seconda metà degli anni ’80 quel luogo era diventato un frequentatissimo hub estivo musicale, con gruppi e cantanti di valore che giungevano dalle Hawaii e dal Centro America per deliziare i vacanzieri sotto le stelle, assaporando una buona coppa di gelato.
All’inizio degli anni ’90 Toto Pilurzu e famiglie si sono trasferiti in Costa Rica, a Playa de Tamarindo ed hanno costruito un gioiellino di Hotel & Villas chiamato Cala Luna.

Federico e il fratellino Riccardo son cresciuti a pane e onde e Federico (che ora dirige il business familiare) è diventato un leader nelle onde del Centro America e un buon atleta nel ASP World Tour Qualifier (il tour di qualificazione del circuito professionistico mondiale del surf da onda).

Francisco Porcella, nato a New York ma cresciuto a Capitana è un figlio degenere. Ha fatto quello che il padre non è mai riuscito a fare: il campione !

Prima nel calcio, dove da ragazzino guidava l’attacco degli Allievi del Cagliari Calcio ( in squadra con il nostro Francesco Pisaneddu), e poi nel windsurf, quando ha scartato quella promettente carriera calcistica per trasferirsi con la famiglia alle Hawaii. Li è diventando sin da teenager il miglior italiano e uno dei migliori al mondo nel windsurf sulle onde. Per dieci anni è rimasto in front cover, poi ha voluto ancora cambiare carriera e dedicarsi alle onde giganti, approdando nella nazionale di surf da onda. Questo a Panama era il suo esordio.

Federico e Francisco, “razza Capitana”, da bambini giocavano a nascondino e si ‘zaccavano’ coi fratellini Riccardo e Niccolò nei locali della Gelateria Tropicana. Poi le strade si sono separate e si son persi di vista, mantenendo l’istinto battagliero il talento e la classe di sportivi.

Entrambi, da pischelletti, guardavano ad Antimo Vallifuoco come il Dio del surf da onda, il primo campionissimo sardo che si distingueva a livello nazionale.

I tre mescaleros si sono ritrovati per questo evento dopo vent’anni. Fede e Franci come titolari della nazionale italiana del surf, Antimo come caddy-coach e padre spirituale.

Francisco è volato dalle Hawaii alla Costa Rica e poi con anche Antimo sono andati insieme con il macchinone di Federico a Panama a fare storia.

Figurarì sa cricca ! Lingua ufficiale: su casteddaiu prus bastasciu ! Con la moderna tecnologia le varie batterie in acqua e il tabellone erano visibili in diretta su www.isawsg.com e ben 4 milioni e mezzo di persone si collegavano giornalmente da tutto il mondo.

Di questo enorme popolo, almeno 10.000 persone erano collegate dall’Italia, con i commenti entusiastici sui nostri sardi che ingolfavano Facebook e i siti in rete. E quella bandiera dei 4 mori, sventolava frequente più del tricolore italiota a Playa Santa Catalyna/Panama sotto gli occhi di milioni di persone. Orgoglio puro per chi scivola sull’acqua e sà quanto belle sono le onde di casa nostra e quanto bravi i nostri eroi.

P.S. Nota a margine.

Sapendo della composizione del Team Italia, avevo scritto in gennaio per la FISURF (Federazione Italiana Surf da Onda) una bella propostina alla Regione Sardegna.

Tramite il presidente della FISURF di Roma ed il suo delegato zonale Diddo Ciani era stata recapitata alla Presidenza della Regione, all’Assessorato al Turismo e a Sardegna Promozione. Chiedeva una ‘sponsorizzazione’ di 10.000 € per mettere il marchio Sardegna sulle pettorine e sulle tavole dei sei atleti e due dirigenti della nazionale. Una inezia confronto al ritorno mediatico internazionale offerto. Dopo un mese risponde il Capo di Gabinetto della Presidenza (che forse non aveva letto bene la proposta), dicendo “Sì, va bene siete autorizzati ad utilizzare il nostro marchio…” senza però pronunciarsi sul contributo.

Magari per fuochi di Sant’Antonio o il ‘turismo religioso’ se ne spendono dieci volte tanto, ma per il turismo delle onde, che pure richiamerebbe milioni di viaggiatori in posti belli della nostra west-coast, i nostri politici non hanno risposto. Non parlano sardo né  inglese. Non son riusciti a deliberare un rimborso spese (questo sì giustificato) per un marchio e una bandiera da far vedere al mondo.

Loro sì, lasciano che l’onda passi e scivolano senza tavola verso l’indifferenza …. ‘ta peccau!

Pietro Porcella

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