Da Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera – riceviamo e pubblichiamo.
Il Pubblico Ministero Domenico Fiordalisi lascia la Sardegna. Ritengo che a questo esponente dell’Amministrazione giudiziaria dello stato italiano, come sarda e convinta indipendentista, i sardi debbano qualche riconoscimento. Abbiamo appreso la notizia del suo passaggio di ruolo da capo della Procura gallurese a quello di Giudice di Cassazione. Con questo prestigioso riconoscimento, dopo nove anni di grandi fatiche alla ricerca di soluzioni di giustizia per la nostra Terra devastata dagli abusi, ora deve lasciare la Sardegna e con essa numerose azioni incompiute a partire dal caso giudiziario sulle ricadute devastanti per la salute ambientale e delle persone dovute alle esercitazioni militari nel Poligono di Quirra.
Ci incontrammo la prima volta a Sassari ad un convegno sull’ambiente sardo, io medico e lui Procuratore della Repubblica a Lanusei. Inevitabilmente Fiordalisi aprì un’interessante varco sui reati impuniti a danno del nostro ambiente. Recepii in modo chiaro il messaggio della carenza della giurisprudenza in materia ambientale ed il suo intrecciarsi con gli affari, affari di Stato, affari di lobby private.
Alla fine del convegno, molto partecipato, ricordo che con poche parole di saluto ed una stretta di mano, era chiara l’intesa e la condivisione sui valori universali da difendere: la salute, la bellezza e l’integrità dell’ambiente. A quell’evento seguirono diversi scambi negli anni del mio impegno istituzionale nel Consiglio Regionale. Mentre io battagliavo sui tavoli del Consiglio, l’allora Procuratore battagliava nel Tribunale di Lanusei contro i reati legati alla militarizzazione ed ai suoi disastri nei nostri territori a sud est della Sardegna.
Le nostre battaglie si sono ancora incrociate sulla presenza ingombrante dell’Emirato arabo a nord est della nostra Isola. Lui nel suo ruolo di Uomo di Legge ed io di semplice politico e medico.
Domenico Fiordalisi nel suo operato in Sardegna è stato un Uomo di Giustizia che non ha avuto paura di difendere i diritti dei sardi contro gli abusi ed i soprusi perpetuati dallo stesso Stato di cui lui è un autorevole rappresentante.
Mentre andrà a Roma potandosi per sempre, così come ha dichiarato, la ricchezza umana e cultuale dei sardi, la bellezza della natura, i colori splendidi di quest’Isola, noi gli siamo riconoscenti per essere stato un Uomo libero e davvero Uomo di Giustizia svincolato e al disopra dei poteri di uno Stato di cui noi storicamente abbiamo sempre subito ingiustizie.