Prosegue con un piccolo giallo il confronto sul disegno di legge sul governo del territorio (il cosiddetto Dl Urbanistica) proposto dalla giunta Pigliaru. Al centro della vicenda, la pubblicazione nei giorni scorsi del testo elaborato dalla IV Commissione permanente del consiglio regionale, prima pubblicato sul sito istituzionale dell’assemblea e poi sparito. “Il testo è in corso di rettifica: si prega di non tener conto del testo pubblicato in precedenza. Il nuovo testo sarà disponibile a breve”, si legge oggi, 2 maggio, sul sito del Consiglio. Ma cosa conteneva il documento, poi cancellato? Come denunciato in una nota di Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico, nel testo comparivano alcuni articoli che dovevano essere stralciati “e consegnati al passato”, come “assicurato da vari rappresentanti istituzionali, a iniziare dal presidente della Regione Francesco Pigliaru“. Al contrario, nel testo pubblicato nella pagina della commissione consiliare e poi cancellato, gli stessi articoli ricomparivano con piccole modifiche.
“L’articolo 31 (aumenti volumetrici nella fascia costiera) è diventato art. 34 ed è stato posto un limite di 2mila metri cubi agli incrementi volumetrici – scrive Deliperi -. L’art. 43 (sui progetti immobiliare di grande ricaduta economico-sociale, ndr) è diventato art. 47: cambia, in sostanza, la sola approvazione, ora competenza del Consiglio regionale. L’art. A 4 dell’Allegato (nuovi parametri volumetrici per interventi immobiliari sulle coste, ndr) è rimasto invariato. Se non è zuppa, è pan bagnato. Il ritiro di alcune delle norme peggiori è una favola senza lieto fine”. Nel pomeriggio, il colpo di scena: il testo è sparito dal sito del consiglio regionale e al suo posto è comparso l’annuncio su una rettifica che sarà pubblicata a breve.
Di certo, il testo ‘fantasma’ cozzava con quanto emerso il 27 aprile scorso alla Manifattura tabacchi di Cagliari, durante il primo incontro della fase d’ascolto avviata dalla Regione sul disegno di legge. “Un incontro molto partecipato, chiunque ha potuto accedere e ha potuto prendere la parola – scrive Deliperi -. Gli interventi sono stati, com’era prevedibile, di diverso tenore, ma sono giunte anche piccole sorprese, come la sostanziale contrarietà ad aumenti volumetrici nelle fasce costiere di massima tutela da parte del vice-presidente della locale Confindustria Nicola Palomba e del direttore di Coopagri Sardegna Pietro Tandeddu”. In quella stessa occasione era arrivata al rassicurazione del presidente Pigliaru sullo stralcio delle norme più contestate dalle associazioni ambientaliste, a cominciare dalle nuove volumetrie lungo la costa e anche entro i 300 metri dalla battigia. Da qui, le polemiche innescate dal testo ‘fantasma’.
“Ma cosa sta succedendo in consiglio regionale – si chiedono in un post su Facebook i rappresentanti della Consulta ambiente e territorio della Sardegna -. Il processo d’ascolto è stato avviato dalla Regione il 27 aprile, ma ad oggi non si conosce il testo posto in discussione. In conclusione abbiamo, per ora due versioni, la prima abbondantemente contestata, la seconda che non si discosta dalla prima, nonostante le dichiarazioni di Pigliaru”. “Nelle scorse settimane, a più riprese, il Governatore Pigliaru si sbilanciava nell’affermare che alcuni articoli del disegno di legge, quelli più contestati da buona parte della sua maggioranza, sarebbero stati rimossi – scrive la Consulta in una successiva nota -. Scopriamo invece come non solo non sono stati rimossi ma anche se solo per due giorni di presenza sul sito della Regione Sardegna, in una versione pasticciata, sono rimasti gli stessi dopo una semplice operazione di maquillage. Lo sbandierato “dibattito pubblico”, annunciato dalla Giunta regionale alla stampa con grande enfasi si è rivelato molto al di sotto delle aspettative: si tratta, infatti, di un tentativo, maldestro, di ottenere il consenso su decisioni già prese da tempo”.
“Si tratta quindi del gioco delle tre carte – conclude la Consulta – tante dichiarazioni disattese dai fatti, che si susseguono disinformando la pubblica opinione e inquinando o minando il processo partecipativo con false rassicurazioni. Chiediamo ancora una volta al Presidente Pigliaru di essere coerente con quanto da lui affermato negli ultimi mesi e di procedere con atti amministrativi concreti allo stralcio dell’articolo 43, dell’ articolo 31 e del nefasto Allegato A.4 che prevede ulteriori 9milioni di metri cubi sulle coste della Sardegna. Una domanda, infine, al presidente. Perché tanto inspiegabile ritardo nella approvazione del PPR delle zone interne? Si tratta di uno dei più importanti impegni assunti da Pigliaru in campagna elettorale che non può essere disatteso”.
(foto da Grig)