Belfiori (Cocer): “Dallo studio dati confortanti sulla salute della popolazione”

“Sono confortanti i risultati dello studio condotto dall’Istituto superiore di Sanità: laddove, come a Perdasdefogu ed Escalaplano, ci si aspettava di trovare una situazione sanitaria compromessa, le condizioni di salute della popolazione non risultano impattate dalle attività del poligono”. Lo dice Antonsergio Belfiori, sottoufficiale dell’Aeronautica delegato Cocer, sindacato delle forze armate, e animatore dell’associazione Sardegna Futuro a Villasor, comitato pro-basi composto da militari e civili che ieri ha tenuto un incontro a Villasor.

“Più in generale –  aggiunge Belfiori -, il quadro che emerge dallo studio è in linea con la media regionale della mortalità”. Eccezion fatta, nel caso specifico, per l’eccesso di mortalità riscontrato tra le donne dei comuni esterni al poligono e gli abitanti della frazione di Quirra, situata nei dintorni della base. Ad Armungia, Ballao, Sanvito, Villasalto e Tertenia, il numero delle donne decedute supera infatti in maniera significativa il numero dei decessi attesi. Mentre a Quirra desta preoccupazione il riscontro di tre casi di patologie oncologiche rare in una coorte poco numerosa (89 persone) seguita per soli 5 anni. “Per la frazione di Quirra, dove sono morti in quattro contro i due attesi, parlano i numeri”, sentenzia il delegato Cocer.

Belfiori si sofferma anche sulla situazione ambientale: “Siamo in presenza di dati non allarmanti, pur essendo in presenza di attività potenzialmente inquinanti. Anche perché quei terreni presentano di per sé un elevato tasso di inquinamento”. Com’è noto, il problema della contaminazione indotta dall’utilizzo di armamenti riguarda da vicino anche gli stessi militari. Si tratta di un tema ripetutamente affrontato dalla giurisprudenza, costante nel corso degli ultimi due anni nell’affermare che le patologie che colpiscono i militari debbano essere collegate alle attività belliche. “Bisogna fare dei distinguo: un conto sono gli armamenti arricchiti con l’uranio impoverito, un altro problema è rappresentato dalle vaccinazioni che indeboliscono il sistema immunitario, a monte vale sempre la distinzione tra teatri di guerra e poligoni militari”. Insomma, per Belfiori la casistica è ampia. Ma una sentenza del Tar Lazio del luglio 2014 riconosce la possibilità di ammalarsi nei poligoni esattamente come nei cosiddetti teatri operativi.

 

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